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Giovedì 14 novembre 2024

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In ricordo di sei ebrei fucilati poche ore prima della liberazione di Cuneo

Una lettera per non dimenticare la Shoah e quegli ebrei fucilati dai tedeschi sotto un pilone del viadotto Soleri

La Guida - In ricordo di sei ebrei fucilati poche ore prima della liberazione di Cuneo

L’inferno,

[… ] nel maggio ’45 ho visitato l’inferno e mi è difficile descriverlo: visitai Buchenwald,

percorsi alcuni gironi e ne uscii a pezzi.

Non trovai risposte alle mie domande, come può essere successo? Dove vivevamo?

Ci guardavamo negli occhi: i sopravvissuti non avevano nessuna espressione,

i bambini non sorridevano, non piangevano. Noi non avevamo nessuna espressione,

eravamo… silenziosamente attoniti, semplicemente non capivamo. Come può essere successo?

Ten. pilota Jerry Whiting 324° Fighter Wing – USAAF

 

Gent.le Sig. Sindaco,

il prossimo 27 gennaio ricorreranno 74 anni dall’abbattimento dei cancelli di Auschwitz,al di là dei quali comparve l’inferno (come per Buchenwald), come mi scrisse il 16 giugno 2004 da Port Richey (Florida) Jerry Whiting, uno dei tanti piloti che durante la guerra si trovò a sorvolare i cieli sopra Cuneo.

In Italia si parla molto di Memoria, quasi niente del suo contrario, che da noi non è semplice oblio, ma molto più spesso un greve vuoto di memoria. L’amnesia è di tutti gli individui umani, ma in Italia l’amnesia tende a confondersi con il disperato tentativo di autoassolversi oppure con il desiderio di far dimenticare la parte meno accettabile del proprio passato.

La soluzione di uscire dalla storia di un conflitto dimenticando, perché scomodo, un tempo non lontano, fino a rimuovere le “pagine oscure” del passato nazionale, è stata applicata in diverse occasioni. Non ultima l’altra faccia degli “italiani brava gente”: quasi la metà degli ebrei rastrellati nel nostro Paese dovettero la loro tragica sorte ai delatori, agli infiltrati, alle spie che agivano nei modi più abietti. Questo “lavoro” era pagato piuttosto bene, dato che su ogni ebreo, in media, pendeva una taglia di 5.000 lire.

A Saluzzo, una delazione causò l’arresto di trentacinque ebrei, ventisette furono deportati in Germania e nessuno fece ritorno; le loro abitazioni furono saccheggiate. Una spiata fatta nei pressi di Demonte portò all’arresto di sei ebrei che furono rinchiusi nel carcere Leutrum: Appelbaum Armand Moise Herz, 42 anni, di Varsavia; Siegfried Schwarz, 43 anni, di Vienna; Hugo Korbel, 60 anni, commerciante di Vienna; Bernard Futtermann, 56 anni, commerciante di Varsavia; Marcel Futtermann, 18 anni, studente di Varsavia; Joseph Georges, 21 anni, studente del Lussemburgo.

La tragedia
Quella che segue è la testimonianza del direttore del carcere Giacomo Di Lorenzo, tratta dagli atti processuali dell’ottobre 1945 della Corte d’Assise Speciale di Cuneo e qui riportata non testualmente, per ragioni di spazio.

In carcere vi erano degli ebrei. Debbo dire che la questione razziale era di competenza dei tedeschi. Gli ebrei venivano arrestati dai tedeschi e rimanevamo a loro disposizione […]. Devo dire che alle ore 16 di quello stesso giorno 24 (aprile 1945 NdA) venne nel carcere un graduato tedesco a nome Max (Pedron, altotesino NdA) insieme all’interprete Giordanino; il tedesco domandò se gli otto ebrei erano detenuti e, avuta risposta affermativa, mi disse che in serata avrebbe mandato le brigate nere a rilevarli. Difatti ciò avvenne.  Lo Zanaboni portò via tutti e otto gli ebrei; credo che tutti e otto fossero a disposizione del comando tedesco.

La morte
A novantasei ore dalla liberazione della città, i sei ebrei, Francesco Terrazzani e Biagio Michele Giordano furono fucilati dai tedeschi sotto un pilone del viadotto Littorio. Solo Siegfried Schwarz e Hugo Korbel sono sepolti nel cimitero ebraico di Cuneo. Fu l’ultima strage di ebrei in Italia.

Altrettanto importante da ricordare è la fucilazione di Attilio Martinetto alias Timo avvenuta il giorno precedente all’esecuzione degli ebrei. Egli fu un leggendario agente del controspionaggio del Servizio X e Medaglia d’oro al Valore militare alla Memoria. Con lui furono uccisi Rocco Bracciale alias Rea (agente del Servizio X), Edilio Gatti, Virgilio Cornaglia e Renato Tomatis. Morirono a circa cinquecento metri dal luogo di esecuzione degli ebrei, lungo il muro di cinta del cimitero urbano.

Sig. Sindaco, sulla Shoahci s’indigna, si fanno nobili convegni, si scrive e si parla molto di Memoria, quasi niente del suo contrario. Sei ebrei e sette antifascisti fucilati, nessuna lapide.

Imbarazzante per una città Medaglia d’oro alla Resistenza.

Sergio Costagli

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