Cuneo – Pubblico e tifosi con lo striscione “Anni anni di parole! È l’ora dei fatti. Sì stadio” sono entrati in consiglio comunale dove mercoledì sera i responsabili della Res on network, diretto da Marco Santarelli, e del Cuneo calcio (l’amministratore unico, Oscar Becchio, il dg Sivieri, il ds Borgo e Amanzi per il settore giovanile) hanno presentato la loro prima bozza di proposta per un nuovo stadio alla presenza di tre commissioni congiunte, presiedute da Simone Priola e dell’assessore a Sport e Cultura, Cristina Clerico.
La proposta riguarda l’idea progettuale, perché al momento non si parla ancora di un progetto, di uno “stadio ecosostenibile” e “innovativo”, da circa 6 mila posti, per un costo non ancora definito ma che dovrebbe aggirarsi intorno agli 8 milioni di euro. In realtà più che la presentazione dello stadio vero e proprio e del progetto del “nuovo” Paschiero, la proposta è stata una “lezione” sulla sostenibilità idro-elettrica di un grande impianto sportivo, lasciando più di una perplessità tra i presenti.
Il nodo principale del progetto sarebbe infatti, in estrema sintesi, l’utilizzo dell’acqua del fiume Stura, tramite un canale, per generare energia rinnovabile (tramite turbine) da cedere poi alla rete nazionale, ottenendo le risorse per realizzare e gestire lo stadio. L’idea progettuale presentata da Marco Santarelli e dai tecnici che hanno lavorato alla proposta è sicuramente molto ambiziosa, “ecosostenibile e del tutto innovativa”, ma sono stati molti i dubbi, e le richieste di chiarimenti, da parte dei consiglieri, di maggioranza e di opposizione.
La bozza progettuale conteneva infatti ben poche specifiche relative allo stadio vero e proprio, che sarebbe con copertura mobile, una capienza che può andare da 5.000 a 7.000 persone e potrebbe essere utilizzato anche per altre discipline sportive, ma di cui non sono state fornite indicazioni precise. Ancora tutto da definire anche l’aspetto finanziario dell’operazione, che sarebbe realizzata dal privato tramite un project financing, in cui il Comune metterebbe a disposizione il terreno, ma con quali risorse è ancora da capire.
L’area in cui realizzare l’impianto sarebbe sempre la zona, di proprietà comunale, individuata nel piano regolatore per il nuovo impianto sportivo, a San Rocco Castagnaretta, nella zona dietro al Palazzetto dello sport. Il progetto è certamente ambizioso e vorrebbe essere un prototipo per altri impianti simili, ma la sua reale consistenza e fattibilità rimane però ancora tutta da verificare, così come la sostenibilità del progetto dal punto di vista economico.
“Di concreto abbiamo visto poco – ha sottolineato il capogruppo del Pd, Carmelo Noto – Serve prima di tutto una società seria nel progetto sportivo e negli impegni presi, nei confronti prima di tutto degli stessi tifosi: quest’anno la squadra è forte, ma le vicende societarie non sono tranquillizzanti, a iniziare dalla fideiussione in scadenza entro il 17 gennaio”. La proposta ha ricevuto il sostegno invece di Giuseppe Lauria e Gianfranco Demichelis, ma ha sollevato i dubbi e le domande degli altri consiglieri, da Carlo Garavagno a Valter Bongiovanni, da Silvia Cina a Silvano Enrici e Luca Pellegrino.
A fare il punto, al termine dell’incontro, è stato l’assessore Cristina Clerico: “Questa sera è emersa unanime la richiesta di ragionare seriamente su un nuovo stadio. È però altrettanto ferma la convinzione e la necessità che questo impianto debba essere sostenibile, sotto tutti i punti di vista e per questo abbiamo il dovere di passare dal sogno alla realtà. Siamo quindi molti interessati a ragionare su un nuovo impianto sportivo, guardando però al futuro con un progetto serio e credibile. Invitiamo quindi la società a chiarire prima di tutto le progettualità sportive, perché la società e l’amministrazione comunale devono giocare a carte scoperte, e aspettiamo la concretizzazione di un progetto più definito per poterlo esaminare più nel dettaglio dal punto di vista tecnico”.