Cuneo – Si svolgono oggi (lunedì 7 gennaio), alle 14.30 nell’area ebraica del cimitero di Cuneo, i funerali di Enzo Cavaglion, spentosi venerdì a 99 anni nella sua casa di Cuneo. Nato il 21 giugno del 1919, figlio di Giuseppe ed Eva De Benedetti, Cavaglion era titolare dell’omonima ditta di tappeti, attività proseguita dal figlio Davide, prematuramente scomparso nel 2014, e ora dalla nuora Mirella Foà. Enzo Cavaglion è personaggio conosciuto e stimato nella vita e nella storia della città. Nel periodo del regime mussoliniano Cavaglion frequenta i circoli antifascisti di Cuneo; nel 1942 contribuisce alla lotta attraverso la propaganda antifascista. Dal 4 settembre del 1943 aiuta gli ebrei evacuati dalla Francia meridionale portando aiuti materiali e favorendone la sistemazione provvisoria in Italia. È stato insieme al fratello Riccardo Angelo, uno dei dodici appartenenti alla Banda “Italia Libera”, primo nucleo fondato dall’eroe Duccio Galimberti, che si inserì poi nella formazione partigiana “Giustizia e Libertà” – 1a Divisione Alpina. Mentre svolge attività partigiana Cavaglion è impegnato, insieme al fratello, a liberare i suoi familiari internati nel campo di Borgo San Dalmazzo. Prosegue l’attività partigiana fino al 5 giugno del 1944.
Nel 2001 il suo impegno venne ricordato dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi quando lo incontrò a Borgo San Dalmazzo in occasione del conferimento della medaglia d’oro alla città per l’impegno civile. Il 21 gennaio del 2018 viene insignito di un riconoscimento dal Benè Berith per aver aiutato i correligionari durante la persecuzione nazi-fascista.
Lascia la moglie Pia Segre, e il figlio Alberto, storico di fama nazionale.