Cuneo – Ha scelto due negozi di musica “resistenti” in Granda e uno spazio dedicato alla musica per presentare dal vivo il suo nuovo album, “Temuto come grido, atteso come canto”: il violinista Michele Gazich è stato nella serata di ieri (venerdì 21 dicembre) da Muzak a Cuneo nel tardo pomeriggio, di sera alle Airport Officine a Roata Chiusani, mentre oggi (sabato 22 dicembre) è da Cuoridivinile a Bra, alle 17.
Musicista, poeta, produttore artistico e compositore, Gazich ha uno stile personale innovativo, che rende riconoscibile il suo violino: finora, in Italia e all’estero, ha suonato in oltre 50 album. A Cuneo ha molti amici, tra cui i musicisti che con lui facevano parte del gruppo “La nave dei folli”: Marco Lamberti (con lui in alcuni brani e in questo “mini-tour”; a destra nelle foto, da Muzak), Anna Petracca e Fabrizio Carletto.
Il suo nuovo, intenso album “Temuto come grido, atteso come canto” è già acclamato come un capolavoro e nasce da un’idea forte, una sorta di Spoon River italiana: i brani sono dedicati alla storia dimenticata degli ebrei deportati in Germania dal manicomio sull’isola di San Servolo (Venezia). Uccisi due volte, prima esclusi socialmente e poi eliminati fisicamente. Poesia, anche a tinte forti, e musica che non lascia indifferenti: un ascolto che fa memoria, che restituisce sensibilità e rispetto per vite che hanno sofferto ai limiti dell’umano.