Piasco – Avanti con l’iter di realizzazione della nuova sala giochi, nel capannone dell’ex mobilificio di Piero Sasia, lungo la circonvallazione, a Sant’Antonio (nella foto, il capannone dove dovrebbe sorgere). L’iniziativa è proposta dalla “Cuneo Giochi” e ha ottenuto fino ad ora le autorizzazioni del Comune, dello Sportello Unico dell’Unione montana e dell’Asl.
La maggioranza del sindaco leghista Roberto Ponte nel consiglio comunale di ieri seri sera, venerdì 30 novembre, ha respinto la mozione presentata dal gruppo di minoranza, guidato da Paolo Trovò. La mozione richiedeva anche di “adottare urgentemente uno specifico regolamento per tutelare la salute pubblica introducendo limitazioni di orario, distanze minime di almeno 500 metri dai “luoghi sensibili” che lo stesso regolamento dovrà individuare”.
Il sindaco non ha posto obiezioni alla realizzazione della nuova sala giochi.
Stefania Dalmasso, che ha proposto la raccolta delle firme contro la nuova sala giochi (che ha raccolto oltre mille firme nell’arco di poche settimane): “Il sindaco Ponte ed il gruppo di maggioranza (unico astenuto Fulvio Dalmasso) hanno votato contro la mozione presentata dal gruppo di minoranza, che chiede una presa di posizione decisa e contraria all’apertura della nuova sala slot ed una regolamentazione in materia a tutela della salute pubblica. Ponte ha smentito evidenze documentali e ha dimostrato di non conoscere la legge regionale 9 del 2016, accampando pretesti infondati e non inerenti la materia. Ha ignorato le oltre mille firme di cittadini della Valle Varaita che chiedono di attivarsi per dimostrare l’assenza dei requisiti previsti dalla legge. Ora confidiamo nell’operato della Questura che certamente saprà applicare in modo corretto le restrizioni previste dal legislatore per la tutela della salute dei cittadini. Piasco merita trasparenza, dialogo e confronto”.
Il capogruppo di minoranza, Paolo Trovò: “La maggioranza ha votato contro la mozione ribadendo che loro non vanno contro le regole: se ci sono i termini di legge, non ci si può opporre. La mozione presentata dal gruppo di minoranza voleva essere uno stimolo ad adottare un atteggiamento unitario fermo e convinto sulla problematica del gioco d’azzardo. Ed invece si è risolto in un muro contro muro. A nulla sembra siano servite le oltre mille firme raccolte per dire no all’apertura della sala. Hanno perso una occasione importante di dialogo su questioni importanti, non c’è stato il confronto. Confidiamo nella Questura: le distanze necessarie da diversi “luoghi i sensibili” non ci sono. Speriamo si agisca di conseguenza! Continueremo a seguire con la dovuta attenzione la situazione”.