Cuneo – Da Roma il ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli all’indomani della protesta dei sindaci di fronte alla Prefettura, ripsonde sul futuro dell’autostrada Asti-Cuneo, non tanto rassicurando sulla sua conclusione quanto segnalando che sta lavorando a “una soluzione davvero sostenibile per la realizzazione” e accusando i Governi precedenti di non aver fatto nulla.
I sindaci insieme al presidente della Provincia, Federico Borgna e al governatore del Piemonte Sergio Chiamparino hanno incontrato il prefetto Giovanni Russo consegnando una lettera al ministro Toninelli insieme a quella che già aveva mandato Chiamparino che ha sottolineato “Il 6 giugno ho inviato una richiesta di appuntamento al ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli per discutere di concessioni autostradali e in particolare dell’Asti-Cuneo – ricorda Chiamparino – Ho scritto anche al premier Conte: nessuno dei due mi ha detto “crepa”. È un atteggiamento intollerabile per il rispetto dovuto ai ruoli istituzionali. Io pretendo di essere ascoltato e non ignorato perché non faccio parte dei partiti che sostengono il governo”.
I sindaci chiedono che la autostrada venga terminata e minacciano: “Se non avremo risposte in tempi brevissimi, siamo pronti a organizzare un presidio permanente dei sindaci”. E i sindaci hanno sottolienato anche la mancanza dei parlamentari alla manifestazioni, solo tre opresenti Chiara Gribaudo e Mino Taricco del Pd e Marco Perosino, che è anche sindaco, di Forza Italia.
Da Roma ha rispostom Toninelli in una nota del ministero.
“Attualmente è in corso l’interlocuzione tra questo Ministero e la società concessionaria in merito a un dossier infrastrutturale che comporta valutazioni complesse. Tuttavia – prosegue la nota – Toninelli vuole sottolineare con forza come, in relazione alla vicenda dell’Asti-Cuneo, ai precedenti Governi facciano capo gravissime responsabilità, avendo questi per lungo tempo insistito con un progetto faraonico che aveva portato all’aumento a dismisura dei costi dell’intervento, che è stata la reale causa del blocco pluriennale dell’opera. Anche la soluzione da ultimo individuata non esenta da responsabilità la gestione più recente, della parte politica a cui il Presidente del Piemonte Sergio Chiamparino appartiene. Chi, infatti, afferma che la soluzione individuata dal Governo precedente sia senza oneri per le casse dello Stato cioè per i contribuenti, non dice il vero, dal momento che quella opzione presuppone, comunque, una proroga dell’importante concessione per la Torino-Milano, che in base agli approfondimenti non trova adeguata giustificazione nell’intervento. Se il Presidente Chiamparino vorrà discutere dell’effettivo costo di queste soluzioni, avere un quadro più completo su cosa sia avvenuto in relazione alla vicenda, il ministro Toninelli è pronto a riceverlo. In ogni caso, all’esito delle valutazioni tecniche sulla sostenibilità finanziaria delle alternative possibili, che sono in fase di definizione, verrà convocata direttamente la società concessionaria per individuare la migliore opzione in favore del territorio e della collettività”.
Uno scambio di accuse a distanza perché il ministro, nonostante i reiterati inviti, a vedere la situazione sul posto non è mai venuto. E l’autostrada rimane da concludere.