Cuneo – “Non possiamo essere dei conservatori nel welfare, perché negheremmo la natura stessa per il quale il welfare è nato: ridurre le disuguaglianze”, così ha esordito l’assessore Regionale Augusto Ferrari nell’incontro partecipato di ieri sera con Patrizia Manassero, Paolo Allemano e Maria Peano. Il sistema di welfare non è un sistema che lavora a valle, quando le criticità sono esplose, ma è un sistema che opera a monte per intervenire all’interno del tessuto stesso della comunità. Per questo abbiamo bisogno di innovazione sociale, dobbiamo essere promotori all’ interno dei servizi senza far leva unicamente sulla spesa pubblica. Come fare? Allargando la corresponsabilità con il territorio.
In questa direzione è stata pensata la strategia sull’innovazione sociale “Wecare” che è stata concepita per mobilitare le energie, far emergere le idee dei territori.
I questo senso la Regione Piemonte sta per avviare un piano di sperimentazioni che possano coniugare misure diverse attraverso il Fondo Sociale Europeo e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, stanziando risorse complessive pari a 20 milioni di euro (15 FSE e 5 FESR). Tutte le azioni dovranno essere volte a stimolare progetti sui territori che dimostrino sostenibilità e replicabilità, al fine di promuovere coesione e inclusione sociale. Seguiranno nei prossimi mesi una serie di bandi sulle singole misure, cui potranno partecipare, in base alla tipologia di bando, enti gestori delle politiche sociali, Comuni, imprese, organizzazioni del terzo settore e associazioni di volontariato. La strategia regionale per l’innovazione sociale “WECARE – Welfare Cantiere Regionale”, è il primo ed unico esempio a livello nazionale che opera in questo particolare settore e nasce dal lavoro di un tavolo inter-assessorile composto dagli assessorati alle Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa; ai Diritti Civili e Pari Opportunità; alle Attività produttive; all’Istruzione, Lavoro e Formazione Professionale.
La particolarità della strategia consiste, oltre che nelle significative risorse economiche messe a disposizione, anche nella metodologia utilizzata per condividere le linee guida: la strategia tematica, incentrata su una visione di un welfare innovativo come motore di sviluppo locale, ha fatto sì che si andasse oltre la logica di settorialità di competenze e che si realizzasse un effettivo coinvolgimento dei principali “stakeholders”, più volte incontrati in questi mesi.
Sono quattro le principali misure individuate che avranno i seguenti obiettivi: stimolare processi collaborativi sui territori, agendo sulla domanda di innovazione e promuovendo una migliore governance locale per la creazione di ecosistemi territoriali fertili (cosiddetti distretti di coesione sociale); facilitare la sperimentazione di servizi innovativi, in coerenza con la misura precedente; spingere la crescita di iniziative imprenditoriali ad ampio impatto e soluzioni innovative di minor entità finanziaria che producano effetti socialmente desiderabili; e infine sostenere iniziative di welfare aziendale che tengano conto dei bisogni espressi dal territorio; Una quinta misura di accompagnamento è invece destinata a sostenere, come azione di sistema, le iniziative di sperimentazione.
L’obiettivo fondamentale di questa attività progettuale è quello di rispondere a nuovi bisogni sociali che gli strumenti tradizionali del nostro sistema di welfare non sono più in grado di intercettare. In questo modo l’innovazione sociale diventerà uno strumento per far crescere e rafforzare tutto il complesso sistema dei servizi alla persona, per generare un elevato livello di coesione delle nostre comunità.