Cuneo – Mentre il Consiglio comunale e non solo discute su dove costruire il nuovo ospedale di Cuneo, il Comitato Quartiere Cuneo Nuova diretto da Andrea Odello traccia alcune riflessioni sul futuro del nuovo nosocomio. Il quartiere è quello che ospita attualmente il Santa Croce e prova a fare ipotesi: allargamento con nuove costruzioni dell’ospedale che già c’è utilizzando Inps e piazza Cavalieri di Vittorio Veneto o la vasta area dell’Ex Enel, tra corso Francia, via Vecchia di Borgo e via Pertini dove c’è stata la sede momentanea degli uffici giudiziari. Una grande area di proeità privata e non pubblica.
Scrive Odello a nome del Comitato:
“L’Ospedale Santa Croce e Carle è attualmente ubicato nel nostro quartiere (Cuneo Nuova). È una struttura di eccellenza con molti reparti all’avanguardia della sanità. L’attuale ubicazione in città è ottimale per l’accesso: vicino alla stazione ferroviaria, vicino alle fermate autobus, adiacente al parcheggio Movicentro ed è raggiungibile a piedi da tutta la città trovandosi a metà della stessa.
L’istituzione di una commissione consigliare speciale per discutere sul futuro a lungo termine di un nuovo ospedale è positivo per porre l’attenzione su tale ipotesi e informare i cittadini di un tema così importante. Va considerato che la struttura ha un indotto economico di grande rilevanza per posti di lavoro e volume di affari.
La posizione del nostro Comitato è che tale struttura anche nel futuro debba rimanere in città. Pur in considerazione che la realizzazione di un nuovo Ospedale ha tempi lunghi e riguardi il futuro della sanità nel sud Piemonte, è però necessario individuare sin d’ora un’area adeguata per riservarla a tale destinazione onde evitare che la stessa venga nel tempo inquinata da altri interventi.
Un sito idoneo riteniamo sia tutta la vasta area ex Enel che si estende da corso Francia a aia Vecchia di Borgo San Dalmazzo, ubicato in città, accessibile e raggiungibile anche a piedi. Nel breve period0, visto la saturazione dell’attuale Ospedale, vista la situazione generale in provincia dove si sono costruiti nuovi ospedali a Verduno, a Mondovì, a Ceva e vista la situazione economica generale di scarsezza di risorse, ci si chiede se non valga la pena valorizzare tutti i nuovi siti in provincia con l’Ospedale di Cuneo che abbia i reparti di grande specialità e i satelliti periferici per patologie leggere; magari pensando anche di migliorare il Santa Croce con la costruzione di nuove porzioni di fabbricato e l’utilizzo di locali amministrativi da trasferire ad esempio nell’ adiacente fabbricato Inps da acquisire.
Esiste anche il problema nel caso di nuova costruzione del consumo del territorio (per il nuovo Ospedale di Cuneo si parla di centomila mq) e del destino della vecchia struttura (quasi inutilizzabile per ogni altra destinazione di uso)”.