Cuneo – Dopo la pop art è la volta dell’arte informale nel complesso monumentale di San Francesco. Da Alberto Burri a Lucio Fontana, da Carla Accardi a Giuseppe Capogrossi, passando per il Gruppo degli Otto (Afro, Birolli, Corpora, Moreni, Morlotti, Santomaso, Turcato e Vedova) saranno esposti da martedì 23 ottobre (inaugurazione alle 18), nella mostra “Noi continuiamo l’evoluzione dell’arte – Arte informale dalla collezione della Gam di Torino”, una collettiva dedicata all’arte italiana degli anni Cinquanta. Curato dal direttore della Gam di Torino, Riccardo Passoni, il percorso espositivo presenta una selezione di sessanta opere di pittori e scultori italiani attivi nel secondo dopoguerra, tutte provenienti dalle collezioni del Museo torinese d’arte moderna e contemporanea. Una collaborazione che continua tra Gam e Fondazione Crc. La mostra sarà aperta fino a domenica 20 gennaio dal martedì a sabato ore 15,30/18,30 e la domenica 11/18,30. Un’esposizione che percorre una serie di esperienze artistiche manifestatesi dopo la caduta del Fascismo e riconducibili alla corrente conosciuta come arte informale. Negli anni Cinquanta, un gruppo di artisti decisi a liberare la pittura e la scultura dal canone della rappresentazione figurativa o astratta iniziò un nuovo percorso di ricerca fondato sulle riflessioni mosse intorno ai territori del segno, del gesto e della materia. Tutti riuniti attorno al critico d’arte Lionello Venturi. Proprio il critico modenese fornisce una definizione sulla particolare attività svolta da questi artisti, descrivendo la spaccatura del gruppo con i movimenti artistici dell’epoca e precisando la volontà di questi ultimi di uscire dal binomio tra realismo e astrattismo. In mostra anche sculture di Mirko Basaldella, Alberto Burri, Ettore Colla, Pietro Consagra, Nino Franchina, Franco Garelli, Umberto Mastroianni, Giuseppe Tarantino.