Cuneo – Si apre uno spiraglio di ottimismo per il finanziamento dei lavori da realizzare con i fondi del Bando Periferie. Dopo lo stop imposto con il decreto Milleproroghe e la promessa del premier Conte di ripristinarne almeno una parte, adesso arriva la disponibilità da parte del governo di ripristinare i fondi, con la possibilità addirittura di destinare risorse anche ai Comuni esclusi dal bando.
Per il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, si tratta di una “disponibilità importante“, ma che per il momento “non trova ancora riscontro nei fatti. È arrivato il momento di concretizzare l’impegno. I fondi per le periferie devono essere restituiti”.
Il nuovo impegno del governo è arrivato nel corso dell’incontro dell’Anci con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e i viceministri all’Economia Laura Castelli e Massimo Garavaglia.
“Durante l’incontro – riferisce Decaro uscendo da Palazzo Chigi – abbiamo registrato disponibilità. Tanto che abbiamo discusso della possibilità di finanziare anche quei Comuni che non hanno partecipato al bando periferie ma hanno comunque bisogno di investire nelle zone in cui si concentra un maggior rischio per la sicurezza e la qualità della vita dei residenti. Adesso però le parole non bastano più. Noi aspetteremo fino al 18 ottobre, data in cui confidiamo di avere una risposta formale che consenta ai Comuni di continuare con i lavori programmati. Fino ad allora resta la rottura delle relazioni istituzionali: non partecipiamo alle riunioni della conferenza unificata né della Stato Città. Una rottura che ci costa ma che è inevitabile senza un atto concreto: un’intesa in Unificata o una norma all’interno di un decreto legge, che restituisca ai Comuni quelle risorse”.
La riunione con il governo ha riguardato anche la prossima manovra economica. “Abbiamo chiesto il ristoro ai Comuni del taglio applicato nel passato ai trasferimenti e che adesso è scaduto, 560 milioni di euro in più dal prossimo anno, e il contributo compensativo del passaggio dall’Imu alla Tasi che ammonta a 300 milioni”, conclude Decaro. Il vicepresidente Pella ha evidenziato agli esponenti dell’esecutivo la necessità di semplificare le procedure amministrative e contabili per i piccoli Comuni. “Non ha senso imporre lo stesso iter a strutture non paragonabili, per risorse economiche e umane, come il Comune di una metropoli e quello di un paesino”.