Peveragno – Oltre 50.000 euro di multa ed il deferimento all’Autorità Giudiziaria della titolare per sfruttamento della manodopera e permanenza irregolare di lavoratori privi di permesso di soggiorno su suolo italiano. È costato caro ad un’azienda agricola di Peveragno condotta da una donna di 57 anni l’impiego nei propri campi di manodopera in nero, prevalentemente di nazionalità macedone.
Durante un sopralluogo effettuato nell’ambito della campagna nazionale volta a contrastare il fenomeno del capolarato, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Cuneo hanno, infatti, individuato, intenti a raccogliere le fragole coltivate sotto le serre, 26 lavoratori. Dalla successiva identificazione della manodopera è, però, emerso che 17 persone stavano lavorando senza contratto: 12 manovali erano muniti del solo passaporto con visto turistico ed erano privi del permesso di soggiorno per motivi di lavoro e ad essi si univano quattro lavoratori italiani e un macedone, quest’ultimo con regolare permesso di soggiorno. Inoltre, tra il personale in nero vi erano anche quattro minorenni, tra i quali una adolescente di 15 anni.