È assai confortante scoprire che sono sempre di più coloro che assistono alle proiezioni al cinema di spettacoli di opera e balletto. Se purtroppo a Fossano “I Portici” ha rinunciato a trasmettere le produzioni del Met di New York, in compenso le serate dedicate dal Don Bosco di Cuneo alle dirette dalla Royal Opera House di Londra sono sempre affollate e vivaci. Lo s’è visto il 7 febbraio quando il menù proponeva uno dei titoli più amati, “Tosca” di Puccini. Ripresa della potente (ma tradizionale) produzione del 2006 di Jonathan Kent (con le spettacolari scenografie romane di Paul Brown), vedeva Dan Ettinger sul podio e un cast convincente: il tenore maltese Joseph Calleja (Caravadossi), il soprano canadese Adrianne Pieczonka (una Tosca meno diva del solito) e ancora un canadese, il baritono Gerald Finley, che ha colorato di inusuale eleganza il capo della polizia pontificia, Scarpia, forse il Cattivo più cattivo del melodramma. Sarebbero bastati i tre momenti clou (“E lucevan le stelle” per il primo, “Vissi d’arte” per la seconda, in un atto claustrofobico e violento, e lo straordinario “Te Deum” per il terzo, un “monologo” diabolico degno di Shakespeare) per rendere la serata notevole. Ma c’era molto, molto di più.
Sempre al cinema (a Cuneo era il Fiamma) il 30-31 gennaio era stato possibile “visitare” due mostre, svoltesi anch’esse nella capitale britannica, grazie al bel documentario “David Hockney dalla Royal Academy of Arts” di Phil Grabsky. La prima, “A Bigger Picture” (2012), mostrava i grandi e bellissimi paesaggi del nativo Yorkshire dipinti dal pittore inglese (ora 80enne), spesso “en plein air”, con colori ma anche con l’iPad, in un momento particolarmente doloroso della sua vita. La seconda, “82 Portraits and One Still Life” (2016), presentava i ritratti fatti, ciascuno in un massimo di tre giorni, ad amici, parenti e conoscenti, famosi e no. Catturando di ciascuno ciò che si potrebbe chiamare “essenza”.
Il prossimo appuntamento con le dirette dal Covent Garden è il 28 febbraio alle 20.15: al Don Bosco di Cuneo (e in tantissime sale in Italia e nel mondo) si vedrà infatti il balletto “Il racconto d’inverno”, ispirato all’omonimo dramma di Shakespeare e proposto dal Royal Ballet.
L’iniziativa “La grande arte al cinema” (curata dalla Nexo Digital) continua, invece, il 19, il 20 e il 21 febbraio con il docu-film “Caravaggio. L’anima e il sangue”. Anche in questo caso in moltissimi cinema di tutta la Penisola, compreso il nostro Fiamma.