Cuneo – Sarebbe responsabile di ben 49 episodi di furto, commessi in appartamenti e in esercizi commerciali di varie località della Granda, e di detenzione e spaccio di droga la banda di delinquenti di origine albanese sgominata nei giorni scorsi dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Cuneo e del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Saluzzo. L’operazione, denominata “Robin 2” in virtù della frase “Rubo ai ricchi per dare ai poveri” apparsa sui profili Facebook di alcuni degli indagati, è la prosecuzione di un’attività investigativa che già nel settembre scorso aveva portato all’arresto di alcuni dei soggetti in questione. Le indagini, condotte attraverso intercettazioni, osservazioni, pedinamenti e sequestri di refurtiva e di droga, andavano avanti dall’ottobre 2016 e sono state coordinate dal Sostituto Procuratore Alberto Braghin. Nei guai sono finiti: Giovalin Vukaj (30 anni), Ndue Pjetri (32), Alfred Gaspri (30), Lulash Peci (38), Saimir Zhuba (30), Vinsel Ulndreaj (32), Skender Arra (29), Kelmed Halili (24) e Alban Elezi, oltre ad un filippino di 48 anni (O.L.), che avrebbe fornito ad alcuni degli indagati una copia delle chiavi dell’abitazione di un’anziana donna di Cuneo, presso la quale lavorava la moglie come collaboratrice domestica, dimora poi svaligiata dai malviventi. I soggetti in questione sono per la maggior parte pregiudicati, residenti o domiciliati nel Cuneese o senza fissa dimora in Italia, e molti si trovavano già in carcere o agli arresti domiciliari per i medesimi reati. Delineato con esattezza dagli inquirenti il modus operandi della banda, che agiva sempre di notte, con alcuni dei componenti che, a bordo di autovetture, accompagnavano i complici in prossimità degli obiettivi, già oggetto di sopralluoghi preliminari. Gli esecutori materiali del furto, quindi, servendosi di arnesi da scasso, forzavano porte e finestre di abitazioni ed esercizi commerciali, introducendosi nei locali, anche in presenza di occupanti, ed impossessandosi di qualunque oggetto: televisori, monili, somme di denaro, bottiglie di vino e perfino generi alimentari. La refurtiva veniva temporaneamente custodita in abitazioni a disposizione dei malviventi, per poi essere trasportata in Albania. Di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nel saluzzese sono anche accusati Alfred Gaspri e Saimir Zhuba.Le intercettazioni condotte durante le indagini hanno, inoltre, permesso di individuare il nascondiglio del latitante Sokol Elezi , 44 anni, condannato a sette anni di reclusione per il tentato omicidio di un connazionale avvenuto il 20 maggio 2005, a Verzuolo. Il pregiudicato è stato catturato in provincia di Bergamo.