Villanova Mondovì – Incredibile, ma vero: neanche la più sfrenata delle fantasie avrebbe potuto immaginare un risultato come quello di sabato pomeriggio (14 ottobre) a Madonna del Pasco. Dopo due partite, non bellissime, ma equilibrate, grintose, combattute, lo spareggio tra Campagno e Raviola è finito con un punteggio di 11 a 0 che ha lasciato di stucco e con tanto amaro in bocca un migliaio di spettatori, 750 dei quali con un biglietto da 20 euro in tasca.Inutile girarci attorno. A distanza di una trentina giorni dal primo cappotto contro Vacchetto a Cuneo, questa è una batosta ancora più dura da digerire, perché il pensiero torna alla finale dell’anno scorso persa contro un avversario bloccato dai crampi e mettendo tutto insieme, ne viene fuori il sospetto che Raviola si porti addosso il complesso delle partite importanti, quelle che contano il triplo delle altre e fanno la differenza tra un bravo, bravissimo giocatore ed un fuoriclasse.“Ho cercato di sbloccarlo in tutti i modi, con le buone e le cattive – commenta mister Giuliano Bellanti – poi ho capito che non era un problema fisico, ma mentale: la partita, Federico non l’ha giocata, l’ha subita”. Così come Arnaudo, Mattiauda (Re), Mangolini, ai quali onestamente non si dovrebbero addossare particolari responsabilità, visto che sono stati costretti a giocare in un contesto sfavorevole già in partenza e non per colpa loro.Sull’altra sponda, la Canalese ha recitato un copione esattamente opposto. Campagno concentrato a mille, aggressivo, sicuro di sé, non ancora al massimo in battuta, ma già in grado di far male nel colpo al volo ed al salto. Giribaldi, finalmente utile nel ruolo non di palleggiatore, ma di rifinitore, Gili e Gregorio due falchi in agguato, pronti a sfruttare ogni errore altrui.“Non avrei mai pensato – ammette mister Ernesto Sacco – che potesse finire in questo modo. Da una parte son contento per noi, ci mancherebbe, ma dall’altra mi dispiace per il pubblico: era da molto tempo che non si vedeva una marea di gente così”. Tra di loro, anche il dodici volte campione d’Italia, Felice Bertola.”Mai visto ai miei tempi un risultato del genere, in semifinale o finale”.Non poteva lasciargli fare un gioco o due?“No: queste sono partite troppo importanti. E se per caso, quando molli qualcosa, ti fai male? Ci rimetti il campionato”. Che sarà, dunque una questione privata tra Massimo Vacchetto e Bruno Campagno: la gara di andata è in programma sabato 21 ottobre, alle 14.30, nello sferisterio di Castagnole Lanze. Quanto alla Subalcuneo, il sipario è calato e viene il tempo dei bilanci.“Raviola ha 24 anni ed ha fatto una finale e quattro semifinali di Serie A – dice Giuliano Bellanti – per me resta un ragazzo con enormi potenzialità”. Gli altri? “Colgo l’occasione per ringraziare di cuore Davide Arnaudo, Luca Mangolini e Daniele Mattiauda. Con loro, in questi due anni abbiamo ottenuto dei risultati stupendi ed abbiamo avuto uno splendido rapporto di lavoro e di amicizia. Nella prossima stagione non saranno più con noi: ci dispiace”.