Cuneo – Se non c’eravate a Cuneo e qualcuno provasse a raccontarvi che ha visto una gran bella partita, non credeteci: è un contaballe. Se invece vi dicesse che è stata una partita importante, allora ha perfettamente ragione, perché nello sport, al di là dello spettacolo, quello che poi in definitiva conta è il risultato. E in questo caso, vincendo per 11 a 9 contro Canale d’Alba, il risultato rimette in piedi la Subalcuneo e la rilancia da protagonista nella lotta per lo scudetto.Un obiettivo che alla luce di quanto ha fatto vedere Massimo Vacchetto contro Andrea Dutto (due vittorie nettissime e biglietto della finale in tasca) francamente oggi sarebbe al di fuori della portata dei Campagno, Giribaldi, Gili, Ambrogio, Raviola, Arnaudo, Mattiauda, Mangolini visti a Cuneo.Una gara al di sotto della media sindacale sotto il profilo della qualità, della potenza, della tattica: erano anni che non si vedevano, concentrati nello spazio di tre ore ed un quarto, tanti errori di una banalità sconcertante, in tutte le zone di campo, da una parte e dall’altra. Per essere chiari: non ha vinto chi ha giocato meglio, ma chi, pur sbagliando tanto e troppo, ha sbagliato di meno. Le cose belle, meritevoli di una citazione? Le battute con “l’elica” di Bruno Campagno nel primo tempo, le tre intre al volo di Federico Raviola e la quarta, stupenda, con la quale ha firmato il quindici della vittoria. Le occasioni buttate al vento? Il decimo gioco, quando Cuneo in vantaggio 5 a 4 e quaranta a zero si è beccato tre intre (una di Campagno, due di Gili) e sulla caccia sola ha regalato il 5 a 5 con fallo di battuta di Federico. Ancora più clamorosa e determinante l’opportunità sprecata da Canale. In vantaggio di 7 a 8 e 40 a 15 si gioca una caccia ai 15 metri, se la mangia Giribaldi, commette fallo Gili, sul quaranta pari altri due svarioni e invece del 7 a 9 che avrebbe chiuso la partita, il tabellone dice 8 a 8. Duro e amarissimo il commento del patron, il notaio Vincenzo Toppino: “Allucinante”.Seguono due giochi entrambi a zero e si va 9 pari. Cuneo conduce 40 a 15, ma si lascia riacciuffare sul 40-40 e con due cacce favorevoli, riesce a perdere quella ai 10 metri. Un palleggio finalmente degno di due capitani-campioni porta a fissare la caccia unica ai 65 metri per Raviola: fallo di battuta di Campagno ed è il 10 a 9 che in pratica chiude il conto perché Bruno proprio non ne ha più.Adesso occhi puntati sullo spareggio di sabato 14 ottobre, alle 14.30 a Madonna del Pasco. È buona consuetudine scambiarsi la frase: “Vinca il migliore”. Lo facciamo volentieri, nel senso che tutti ci auguriamo di vedere qualcosa di più e di meglio.