Cuneo – A grande richiesta, per l’effettiva necessità tra le maglie del tessuto lavorativo e per evitare forme di “nero” e altri problemi sul lavoro occasionale, sono ritornati i voucher, i buoni lavori che vengono messi a disposizione di famiglie e imprese. Questi “nuovi” buoni lavoro, dopo il periodo di rimozione dal nostro sistema economico e normativo (quando si voleva evitare il referendum sull’argomento), sono disponibili dal 10 luglio scorso. La gestione avviene tramite il sito web dell’Inps, da cui – utilizzando il “Pin dispositivo” rilasciato dall’ente, cioè quel codice che permette di effettuare operazioni – si può accedere a due modalità: il “libretto famiglia” per i privati (nell’immagine, una "schermata" dal sito Inps) e il “contratto di prestazioni occasionali” per le imprese. Il datore di lavoro può acquistare buoni del valore di dieci euro e con questi paga il lavoratore; quest’ultimo ne incasserà otto netti e usufruirà di assicurazione e contributi, pagati in parte con i due euro restanti. Ci sono tetti annui, sui volumi che si possono gestire tramite questi strumenti: in totale ogni lavoratore non potrà percepire più di 5.000 euro netti l’anno, e inoltre da un singolo datore di lavoro (famiglia o impresa, non importa) non potrà ricevere più di 2.500 euro netti in un anno.Per rendere possibile la prestazione occasionale, sia il prestatore sia l’utilizzatore devono registrarsi al servizio on line del sito Inps, con il relativo Pin (che richiede una procedura un po’ macchinosa, per i più: con una registrazione on line si riceve mezzo Pin, poi si aspetta di ricevere per posta l’altra metà, poi si procede a scaricare un modulo, firmarlo, farne una copia digitale e “caricarla” sul sito Inps). Così il Pin è abilitato per i voucher e tramite il sito diventa possibile gestire ogni aspetto del contratto, con anagrafiche e dati bancari per “incassare” i voucher, entro il 15 del mese successivo al lavoro svolto, per i prestatori d’opera. I datori di lavoro, invece, con F24 o con la procedura informatica Agid Pago Pa versano denaro su un conto digitale, per pagare le prestazioni occasionali. Entro l’inizio del mese successivo, inoltre, il datore di lavoro deve comunicare i dati del prestatore, con compenso, luogo e durata, ambito.
