Cuneo – Un paziente che soffre di diabete deve costantemente monitorare il livello della glicemia e solitamente lo fa attraverso i presidi per l’autodeterminazione glicemica (glucometri e strisce reattive) forniti gratuitamente dal Servizio sanitario regionale. Nei casi più gravi vengono prescritte fino ad un massimo di 150 strisce reattive per la misurazione della glicemia capillare che, da circa un mese, possono essere affiancate (e in un secondo momento potrebbero essere quasi completamente sostituite, se ritenuto necessario dal diabetologo curante) da sensori che permettono un monitoraggio costante del glucosio.Oggi esistono molti tipi di sensori e la loro prescrizione è consigliata solo a specifiche tipologie di pazienti: insulino-trattati in basal bolus che eseguono più di 150 misurazioni mensili con strisce capillari, insulino-trattati con precedente di passaggio in Dea/ospedale per ipoglicemia o precedente ipoglicemia severa (definizione internazionale), insulino-trattati con comprovata ansia da iper/ipoglicemie o agofobie e insulino-trattati che svolgono un’attività lavorativa che impedisce un agevole controllo capillare dei polpastrelli. “Oltre a questi requisiti la Regione ci impone un’attenta valutazione del paziente, se prescritto in modo superficiale il sensore potrebbe infatti rivelarsi non utile o controproducente – spiega il diabetologo dell’ospedale Santa Croce e Carle Giampaolo Magro -. Il diabetico che utilizza il sensore deve essere ben ‘addestrato’, deve sapere leggere e interpretare i dati forniti e gestire i picchi. È poi necessario che sia psicologicamente stabile e abbia le conoscenze tecnologiche necessarie per intraprendere questo tipo di terapia che, in parte, è anche un percorso educativo in cui si imparano a riconoscere, controllare e contenere gli stati di iper e ipo glicemia. Da pochi mesi la Regione Piemonte consente, in esenzione, la prescrizione dei sensori con le specifiche indicazioni e sotto il controllo dei servizi di diabetologia. Inoltre la nostra è una della poche Regioni italiane che rimborsa i sensori sia ai pazienti che seguono una terapia multiniettiva (circa 4 dosi di insulina al giorni) che a quelli che utilizzano il microinfusore (strumento che, applicato sotto cute, consente un’erogazione continua di insulina). Fino ad ora il reparto di diabetologia dell’Azienda ospedaliera Santa Croce e Carle ha prescritto il sensore ad una cinquantina di pazienti adulti, di cui circa una ventina utilizza il FreeStyle Libre – continua Magro -. A breve saranno disponibili sensori di ultima generazione, ancora in fase sperimentale, impiantabili nel sottocute tramite una piccola incisione. La tecnica è mini invasiva, prevederà l’installazione di un chip per il monitoraggio della glicemia della durata di 3-6 mesi. Il primo di questi strumenti che uscirà in Italia è l’Eversense della Roche e sarà impiantato solo in centri altamente specializzati”.L’applicazione della tecnologia alla cura del diabete sarà anche il tema dell’incontro promosso dall’associazione Diabete No Limits di Cuneo per stasera giovedì 27 aprile. L’appuntamento è alle 20.30 presso l’ospedale Carle. Interverranno il diabetologo Giampaolo Magro e l’infermiera del reparto Donatella Gaviglio.
