Cuneo – Dopo aver partecipato a quattro Olimpiadi impreziosite da una medaglia di bronzo a Pechino 2008, e sette mondiali, Elisa Rigaudo ha deciso di dire addio alle competizioni. Per annunciare il ritiro ha approfittato di un’occasione felice e lo ha fatto dopo aver ricevuto a Torino, dalle mani del presidente del Coni, la medaglia di bronzo dei campionati mondiali di Daegu 2011 riassegnata a lei (arrivata quarta al traguardo), in seguito alla squalifica per doping della russa Kaniskina, seconda al traguardo. “Quella di Rio – ha detto Elisa Rigaudo, 36 anni – è stata la mia ultima gara. Dopo 4 Olimpiadi, 7 Mondiali e 25 presenze in Nazionale è arrivato il momenti di dire basta. Senza rimpianti, ma al contrario con un bagaglio di ricordi felici”.“Dopo le Olimpiadi di Rio – spiega sul sito della Fidal – ho iniziato la preparazione invernale come sempre. Elena, la mia figlia più grande, a settembre ha iniziato la scuola elementare e così non era più possibile passare lunghi periodi lontano da casa, a Castelporziano. La ripresa autunnale è sempre faticosa, ma questa volta ne ho sentito il peso. Quando ho rimesso le scarpe non ho più sentito quel fuoco che mi ha bruciato dentro per vent’anni. Ho capito che era il momento di dire addio, o meglio arrivederci".Nel corso di una carriera luminosa, la campionessa di Robilante ha conquistato anche una medaglia di bronzo ai campionati Europei di Goteborg nel 2006 e ha segnato il suo primato personale nella 20 km. in 1h27’12, terzo miglior tempo di sempre per un’atleta italiana. Adesso nel suo palmares c’è anche il bronzo mondiale di Daegu. “Daegu la ricordo come una gara difficile – spiega sul sito della Fidal – in cui fece la differenza la capacità di gestirsi. Ora è arrivata la medaglia, e la accolgo senza rancore, come se fosse la ciliegina sulla torta di quel Mondiale unico. Che l’antidoping funzioni è un bene. E il regalo più grande è stato ricevere la medaglia di bronzo davanti ai miei figli. All’epoca non sarebbe stato possibile: Elena aveva pochi mesi e Simone esisteva solo nei pensieri".La campionessa di Robilante resterà vicina all’atletica. “Ora farò la finanziera, ma credo di poter dare ancora molto al mio sport. Non mi sento tagliata per fare il tecnico personale, ma ho vent’anni di esperienza internazionale da mettere al servizio dei giovani e della marcia in generale".
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