Torre Mondovì, Monastero Vasco, Montaldo Mondovì, Roburent e Pamparato nelle Valli Casotto e Corsaglia. Sono i cinque Comuni che fanno parte dell’Unione Montana delle Valli Monregalesi, con un sviluppo territoriale di quasi 124 chilometri quadrati e una popolazione di 3226 abitanti: quest’ultimo, il numero minimo di residenti previsto dalla Legge nazionale per l’istituzione degli organismi di governo delle terre alte. I nuovi e ristrutturati locali dell’Unione, nella frazione Roatta di Torre Mondovì, che erano la sede del vecchio Palazzo del Comune, sono stati inaugurati dall’assessore regionale alla Montagna, Alberto Valmaggia. A fare gli onori di casa è stato il sindaco di Torre e presidente della stessa Unione, Renzo Taravello, insieme ai primi cittadini di Montaldo, Giovanni Balbo, di Pamparato, Fausto Mulattieri, e di Monastero Vasco, Giuseppe Zarcone. Al taglio del nastro, effettuato alla presenza delle autorità e di numerosi consiglieri dei cinque Comuni, è seguito, nel complesso della Confraternita, un confronto sulla situazione dell’Ente. Taravello, dopo aver ripercorso il difficile cammino che ha portato ad istituire l’Unione, ha ricordato che l’Ente ha messo insieme, per i cinque Comuni, le funzioni riguardanti l’Ufficio tecnico e la ragioneria e sta lavorando ad unire quella della protezione civile. Inoltre, gestisce anche, su incarico delle Unioni Mondolè e Monte Regale, i Programmi Territoriali Integrati, alcune misure del Programma di Sviluppo Rurale, la centrale unica di committenza, la Commissione del Paesaggio e i progetti relativi ai fondi Ato sull’acqua.“Le Unioni – ha affermato Valmaggia – potrebbero e possono svolgere uno straordinario lavoro di sviluppo del territorio. La Regione, come hanno dimostrato le risorse distribuite nel Bando la cui graduatoria è stata resa nota nelle scorse settimane, aiuterà in modo concreto chi veramente ha l’intenzione di operare insieme in forma associata”.L’assessore ha poi ringraziato tutti gli amministratori locali presenti e il segretario-direttore Giampietro Rubino che, dopo essere andato in pensione, continuerà a fornire il proprio contributo di esperienza, con le modalità previste dalle norme nazionali, in modo volontario e gratuito.La necessità di lavorare insieme, per sfruttare le tante occasioni di sviluppo offerte dalle terre alte e per risolvere le emergenze come la recente alluvione, è anche stata sottolineata dal presidente regionale dell’Uncem, Lido Riba, e dal consigliere provinciale, Rocco Pulitanò.
