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Domenica 17 novembre 2024

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Terreni che ritornano agricoli, Ex Policlinico ed ex Banca d’Italia nella variante al Prg

La Guida - Terreni che ritornano agricoli, Ex Policlinico ed ex Banca d’Italia nella variante al Prg

Cuneo – Approda in consiglio comunale nelle sedute convocate per lunedì 24 e martedì 25 ottobre la maxivariante urbanistica di “aggiornamento” al piano regolatore (la variante parziale n. 23), che tra le modifiche principali contiene uno stralcio complessivo di circa 500.000 metri quadrati di terreni produttivi (450.000 metri quadrati) e residenziali (circa 50.000 metri quadrati), che ritornano a destinazione agricola, e il cambio di destinazione d’uso del palazzo dell’ex Banca d’Italia in corso Nizza e dell’ex Policlinico in corso Dante.La modifica alla destinazione dei due immobili è consentita dalla normativa per la riqualificazione urbanistica in presenza di vantaggi tangibili per la città. Per l’edificio ex sede del Policlinico, inutilizzato da oltre trent’anni e destinato a servizi socio sanitari, si tratterebbe di una svolta dopo tanti appelli e polemiche nel corso degli anni e dopo l’acquisto dell’immobile da parte di un privato (Sima dati di Cuneo) nel 1998. La modifica consentirebbe insediamenti residenziali (che occuperebbero la maggior parte dell’edificio) e terziari-commerciali con l’abbattimento e la ricostruzione dell’edificio con altezza pari a quella dei palazzi vicini, in corso Dante e via Bassignano.Per l’ex sede della Banca d’Italia, di proprietà di un privato e inutilizzato dal 2009, la proposta di variante prevede il cambio di destinazione da servizi a commerciale, mentre per la parte residenziale non sono necessarie varianti in quanto l’edificio ospitava già gli appartamenti di servizio del personale della Banca d’Italia.Il Consiglio sarà chiamato anche a votare un regolamento comunale che stabilisce quali saranno gli oneri extra che il proponente del progetto dovrà versare, oltre a quelli di urbanizzazione e i costi di costruzione, recependo la  delibera regionale relativa al calcolo del contributo straordinario che il privato è chiamato a riconoscere alla collettività in opere di riqualificazione del quartiere in caso di cambio di destinazione dell’immobile.

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