Argentera – Ieri sera mercoledì 3 agosto sono stati revocati gli arresti domiciliari per il sindaco di Argentera, Arnaldo Giavelli, che era agli arresti domiciliari dall’alba del 19 maggio, a seguito dell’indagine “Valle pulita” condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle di Cuneo. Il Gip di Cuneo Paolo Gnocchi ha accolto l’istanza di revoca dei domiciliari presentata dall’avvocato difensore Paolo Botasso. Restano per Giavelli l’obbligo di dimora nella sua casa di Bersezio, frazione di Argentera, e il divieto di accesso agli uffici comunali, anche se lui ritorna ufficialmente ad essere sindaco. Il pm della Procura di Cuneo, Maurizio Picozzi, aveva depositato a fine luglio, prima della pausa estiva dell’attività giudiziaria, la richiesta di rinvio a giudizio per Giavelli insieme a Elisa e Sergio Degioanni, moglie e suocero del sindaco ma anche amministratori della “Alpi Costruzioni” di Vinadio, con l’accusa di turbativa d’asta in concorso. Per ili sindaco Giavelli restano anche le accuse di abuso d’ufficio e peculato. Le vicende riguardavano due gare d’appalto indette dal Comune: la prima grazie al finanziamento, per circa un milione di euro, ottenuto nel programma “6.000 Campanili” , e la seconda per la ristrutturazione del municipio.
