Bene Vagienna – Una lettera indirizzata al sindaco da parte del presidente Bene Banca Pier Vittorio Vietti dove si motiva la sua richiesta a rinviare il Consiglio comunale aperto, un comunicato dove si rende noto che nella seduta del 21 luglio è stato deliberato di ridurre i contestati compensi del Consiglio di Amministrazione (ma non si sa di quanto) ed infine un annuncio in merito alla visita di una delegazione di imprenditori bielorussi alla filiale di Torino. Tutte informazioni partite dall’istituto benese e inviate nel primo pomeriggio alla stampa come preludio della serata del 27 luglio al Palazzetto. Un appuntamento che su indirizzo dello stesso presidente Vietti, avrebbe dovuto dare luogo alla terza seduta Consigliare aperta, dove i rappresentanti del Cda sarebbero stati chiamati a spiegare pubblicamente piani e progetti ma anche il significato di operazioni importanti come la fusione e la scelta di concludere il “matrimonio” con Bam. Il tutto però si è trasformato in una semplice riunione pubblica con annessa raccolta firme di chi vorrebbe sfiduciare il Cda di Vietti. In un breve excursus il primo cittadino dopo aver riassunto gli ultimi avvenimenti ha puntualizzato “Se il processo di fusione – ha detto Ambrogio – è stato congelato è merito di alcuni amministratori che si sono opposti facendo saltare la riunione del 21 giugno. Desidero aggiungere pubblicamente come il sottoscritto sia stato oggetto di un incidente diplomatico in occasione dell’Assemblea Federazione Bcc Piemonte e Valle d’Aosta. Con grande imbarazzo appena hanno saputo che sarei andato io a portare il saluto della Provincia hanno inviato un messaggio dicendo che non era più richiesta la mia presenza. Le scuse successive hanno fatto sapere che c’era stato un errore istituzionale. Li abbiamo invitati qui stasera ma nessuno si è presentato”. “Ringrazio tutti quelli che hanno firmato – ha proseguito Ambrogio – mancano soltanto poche decine di firme, contrariamente a quanto hanno scritto i giornali”. In sala, come ascoltatore c’era il direttore generale Simone Barra chiamato a supplire ancora una volta, anche se non in veste ufficiale l’assenza dei “vertici”. Il funzionario di banca, non ha risparmiato il suo intervento rispondendo volentieri alle domande dei presenti sulla buona salute di Bene Banca e sui progetti futuri guadagnandosi i consensi del pubblico. “Con Barra i soci sono tornati a poter contare sull’aiuto della propria banca – ha commentato Nazzareno Grechi – adesso occorre cambiare il presidente”. Sarà Simone Barra l’uomo capace di ricucire lo strappo tra Soci e Cda di Bene Banca
