Cuneo – La vicenda giudiziaria che ha travolto i vertici della Gec (Gestione esazioni convenzionate) SpA di Cuneo, per corruzione e turbativa d’asta relativamente alla riscossione del bollo auto, ha oggi un nuovo sviluppo: la Corte dei Conti del Piemonte ha disposto un sequestro di beni, secondo quanto richiesto dalla Procura regionale, per un ammontare di cinque milioni di euro nei confronti dell’ex funzionario regionale Giovanni Matteo Tarizzo e degli ex amministratori della Gec Franco Giraudo, Alessandro Otella e Giovanni Battista Rocca. I quattro avevano patteggiato pene per corruzione, per tangenti che gli amministratori avrebbero versato al funzionario allo scopo di fare affidare alla società l’appalto del servizio. Il procuratore della Corte dei Conti, Giancarlo Astegiano, contesta loro il danno d’immagine per la Regione e il contrasto alla libera concorrenza nell’aggiudicazione degli appalti. La Gec, nei mesi successivi alle indagini, era stata prima ricapitalizzata dalle banche locali socie (dopo l’uscita di scena dei privati) e poi messa in liquidazione dalle stesse, fino alla cessazione dell’attività, tra le proteste dei dipendenti (nella foto).
