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Venerdì 22 novembre 2024

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I rappresentanti degli studenti: “Le scuole dovevano già essere chiuse lunedì”

Alcuni studenti scrivono al sindaco contestando la scelta di lasciare aperte le scuole oggi, ma c'è chi difende Borgna

La Guida - I rappresentanti degli studenti: “Le scuole dovevano già essere chiuse lunedì”

Cuneo – La scelta delle chiusure da parte dei sindaci della scuole superiori per martedì e mercoledì divide.
Alcuni rappresentanti degli studenti di Cuneo, come Filippo Blengino, Paolo Barbero, Alessandro Rebuffo e Nicholas Lollo a nome di una parte degli alunni di Cuneo, hanno inviato una nota contestando al sindaco Federico Borgna che la decisione di chiusura delle scuole sia ormai tardiva e che dove avvenire già per oggi lunedì 26 febbraio.
“Abbiamo appreso che l’amministrazione comunale di Cuneo ha deciso di non chiudere la scuole per lunedì mattina nonostante la neve e il gelo previsto. Siamo indignati per quella che è a nostro avviso una decisione presa imprudentemente. La maggioranza degli alunni delle scuole di Cuneo è residente in altri Comuni e tenere aperte le scuole significa non comprendere i pericoli a cui vanno incontro a causa della condizione di molte strade. Il Comune si assume una grande responsabilità nel non chiudere le scuole”. Gli studenti aggiungono poi: “Riteniamo che sia doveroso da parte delle istituzioni garantirci il diritto costituzionale all’istruzione in sicurezza, la quale, in questo caso, può essere minata a causa della poca pulizia delle strade dei Comuni limitrofi al nostro”.
Non è d’accordo con gli studenti ma con il sindaco la consigliera regionale Maria Carla Chiapello che si mette dalla parte di genitori e famiglie. “La decisione di chiudere gli istituti – dice – sarebbe stata la più facile da prendere. Ma non di certo la più giusta. Si sarebbe dato un incomodo alle famiglie di lavoratori che all’ultimo momento, domenica sera, avrebbero dovuto trovare qualcuno a cui affidare i propri figli. Gli studenti sono indignati perché la scelta presa è da imprudenti? Beh, ragionando così allora bisognava chiudere l’intera città, lasciando a casa i dipendenti pubblici e suggerendo a tutti i cittadini di non uscire. Mi pare eccessivo: i più giovani devono imparare a non fermarsi subito dinanzi al primo ostacolo”.

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