Il processo con l’udienza preliminare prevista ieri, venerdì 17 ottobre, a Milano che vede imputata la cuneese ministra del Turismo e senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè, è stato sospeso. Il procedimento per truffa aggravata ai danni dell’Inps in cui è imputata la ministra, insieme ad altre quattro persone, tra cui il compagno Dimitri Kunz e due società del gruppo Visibilia, è stato sospeso dalla giudice Tiziana Gueli, che ha accolto la richiesta dei legali della parlamentare, in attesa della decisione della Corte Costituzionale.
Lo stop all’udienza di ieri avviene a seguito del voto espresso tre settimane fa dal Senato, che ha sollevato un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato nei confronti della Procura di Milano, ritenendo che la Magistratura abbia violato le prerogative parlamentari nell’acquisizione di alcune registrazioni tra presenti. Al centro della disputa giuridica ci sono cinque conversazioni registrate dal vivo da Eugenio Moschini, ex direttore di Pc Professionale, che tra il 2019 e il 2023 aveva raccolto prove contro Santanchè e le aveva consegnate agli inquirenti. Il centrodestra ritiene che tali registrazioni, trattandosi di conversazioni con un parlamentare, dovrebbero essere valutate alla stregua di intercettazioni indirette o di corrispondenza e dunque soggette ad autorizzazione parlamentare. Il procedimento resta, quindi, sospeso fino al verdetto della Corte Costituzionale, che non arriverà prima del 20 febbraio prossimo.





