Il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva sull’ennesimo ricorso da parte di Egea Acque contro l’Ente di Governo d’Ambito Cuneese e Cogesi, la società consortile pubblica, titolare dell’affidamento in house del servizio idrico di tutta la provincia. Il Tar che si era riunito nella giornata di ieri, mercoledì 15 ottobre, aveva preso del tempo per esprimersi.
“Grande soddisfazione – esprime il presidente di Cogesi, Emanuele “Momo” Di Caro, – perché è stata riconosciuta la bontà dei nostri argomenti difensivi e la richiesta di sospensiva era infondata. Oggi possiamo procedere più serenamente nel processo verso la gestione unitaria e tutta pubblica dell’acqua e nella liquidazione del valore residuo”.
La sospensiva riguarda la delibera di proroga che Ato ha concesso a Cogesi per il pagamento del Vr (Valore residuo) fino al 30 novembre. Ora Cogesi può procedere al pagamento del valore residuo al privato uscente. Con la garanzia di Iccrea, arrivata una settimana fa, Cogesi e i suoi soci pubblici, hanno l’intero pacchetto dei 69 milioni con margini ancora per fare investimenti come prevede il servizio: 20 milioni sono disponibili su un conto vincolato, 3 dall’aumento di capitale deliberato il 10 luglio, 14,5 il finanziamento con risorse proprie di Alac, 12 il finanziamento deliberato dalla Banca di Asti a Sisi, 7 quello per Alpiacque di Cassa di Risparmio di Fossano e Banca di Cherasco, in più i 18 da Iccrea Banca, che ha al suo interno Banca d’Alba e Bam, e restano in attesa della garanzia Sace i 9 milioni di Unicredit, con già una soluzione alternativa. Cogesi dunque è pronta a liquidare il suo debito con Egea e chiudere, almeno dal punto di vista economico, la partita con i vecchi gestori uscenti. A rafforzare la linea di Cogesi anche una mai vista così forte unità politica sull’acqua pubblica guidata dalla Provincia.





