Il Partito Democratico è tornato a denunciare la situazione critica della sanità piemontese e lancia la conferenza regionale sulla sanità “La Salute è un diritto”. Due giorni di confronto, venerdì 17 e sabato 18 ottobre a Torino, nella sede di Engim Artigianelli (corso Palestro 14), con il coinvolgimento di università, ordini professionali, sindacati e operatori del settore e gli interventi anche degli ex ministri Roberto Speranza e Francesco Profumo, per fare il punto sulle criticità del sistema sanitario piemontese e nazionale, rilanciare impegno e proposte per il futuro della sanità pubblica, discutere del nuovo piano socio-sanitario regionale.
“Il Presidente Cirio, la giunta e la maggioranza devono prendere atto che le sottolineature non arrivano solo dai banchi dell’opposizione – ha detto Gianna Pentenero, presidente del gruppo Pd in consiglio regionale durante la conferenza stampa del gruppo Pd a palazzo Lascaris il 14 ottobre – Anche il nuovo Rapporto Gimbe conferma le gravi criticità del sistema sanitario piemontese. È inaccettabile che nel 2024 la Regione abbia speso oltre 115 milioni di euro per medici e infermieri a gettone, il valore più alto d’Italia, segno di una programmazione fallimentare. Mancano inoltre oltre 100 pediatri di libera scelta, tra le carenze più gravi del Paese”.
“Nonostante un finanziamento superiore di 159 milioni rispetto alla media nazionale – rilancia la capogruppo Dem – i cittadini non vedono miglioramenti nei servizi: le risorse ci sono, ma vengono gestite male. Nel nuovo piano socio-sanitario solo il nostro intervento ha imposto un vero monitoraggio sui territori. È chiaro che questa giunta non ha una visione per rispondere al primo bisogno dei piemontesi: la tutela della salute”.
“Agenas e Fondazione Gimbe confermano ciò che denunciamo da anni – ha ribadito il segretario del Pd piemontese, Domenico Rossi – Il sistema sanitario nazionale è sotto finanziato dal governo Meloni e in Piemonte, da quando governa Cirio, medici e infermieri sono diminuiti, senza contare che dal 2019 al 2023 il Piemonte ha perso 220 medici di medicina generale risultando la peggiore realtà d’Italia. L’esito di tutto questo è sotto gli occhi di tutti: esodo di medici e infermieri, liste d’attesa infinite e rinuncia alle cure da parte di quasi 400.000 piemontesi”.
