Cinque lettere del re, rubate, sono state ritrovate e restituite alla città di Torino: nella mattinata di oggi (lunedì 6 ottobre), all’Archivio Storico della Città di Torino sono state restituite cinque epistole autografe di Re Carlo Alberto, sottratte in data imprecisata dallo stesso Archivio Storico.
Le indagini del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, sono scaturite dai costanti controlli del mercato antiquario e dalla sinergia con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per il Piemonte e la Valle d’Aosta, che aveva segnalato la presenza di quattro epistole custodite presso una nota libreria antiquaria torinese. La collaborazione del commerciante, che aveva ricevuto le lettere da un privato cittadino per valutarne l’acquisto si è rivelata importante. Infatti si era subito accorto che quelle lettere risultavano di interesse culturale sia per gli argomenti trattati ma, soprattutto, per mittente e destinatario.
Si trattava infatti di missive inviate da Re Carlo Alberto nel periodo 1835-1836 al Marchese Emanuele Pes di Villamarina, all’epoca dei fatti Primo Segretario di Stato di guerra e marina e Primo segretario di Stato per gli affari di Sardegna.
L’attività investigativa, che aveva portato immediatamente al sequestro delle epistole ed alla perquisizione e rinvenimento di un’ulteriore già immessa sul mercato, si è a quel punto svolta lungo due direttrici.
Da una parte la Soprintendenza Archivistica e l’Archivio storico della città di Torino hanno evidenziato, pur senza poter chiarire il momento della sparizione, che le lettere provenivano effettivamente da quell’archivio dove è conservato un importante Fondo con le carte della famiglia Pes di Villamarina. In un caso l’ignoto ladro aveva sostituito la lettera originale con una sua fotocopia.
Dall’altra le indagini del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Torino, che già avevano rinvenuto la quinta lettera nell’abitazione del privato cittadino si sono mosse nel ricostruire la catena di possesso sin dove possibile.
Il procedimento penale, con due indagati, è terminato con l’archiviazione per prescrizione e pertanto è stata disposta la restituzione delle lettere all’Archivio Storico di Torino, legittimo proprietario.
Le cinque missive restituite sono tutte di argomento politico vario, perlopiù a carattere militare, e riguardano nomine, movimenti di truppe, le misure da intraprendere per una epidemia di colera. Si parla anche, è il 4 luglio 1835, dell’intenzione del Re (che la preannuncia al suo Ministro) di nominare Comandante del Corpo dei Carabinieri Reali Michele Taffini d’Acceglio a seguito del decesso, avvenuto due giorni prima, del Comandante precedente. Michele Taffini d’Acceglio, nominato Maggior Generale, assumerà poi il comando il successivo 16 luglio.
Le epistole rinvenute sono state restituite in una sobria cerimonia tenutasi presso quell’Archivio alla presenza dell’Assessore alla Cultura della Città di Torino, Rosanna Purchia e del Soprintendente Archivistico e Bibliografico per il Piemonte e la Valle d’Aosta, Deneb Teresa Cesana. “Desidero esprimere un sincero ringraziamento – ha dichiarato l’assessora Purchia – al Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri per il loro impegno, che ha permesso alla Città di ritrovare frammenti preziosi della nostra storia. In futuro sarebbe bello che i momenti di restituzione come questo fossero condivisi con la cittadinanza, perché la tutela del patrimonio culturale è un atto di cura del bene comune e di consapevolezza della nostra identità collettiva, oltre che di riaffermazione dei valori di legalità”.






