Il rapporto tra il paese e il fiume è sempre stato di amore e odio per le frequenti inondazioni che portarono via circa una ventina di case e causarono alcune vittime. Gli abitanti che ricostruirono il paese nel 1428 avevano pensato di proteggerlo con la difesa naturale del fiume Stura realizzando un avvallamento. Per molti anni il corso d’acqua lasciò tranquillo il paese. Per mettere in comunicazione le due rive dello Stura tra Montanera e Murazzo si utilizzava “La nave”, un traghetto appartenuto al marchese di Montanera. A seguito di piogge torrenziali, si originarono delle frane e Montanera dovette organizzare dei ripari per l’abitato, costruendo gabbioni di pietre. Le preoccupazioni per la vicinanza del fiume aumentarono nel 1760, quando Fossano costruì dei ripari dal fiume in frazione Murazzo, mutando il corso dell’acqua verso Castelletto Stura e Montanera.
La prima alluvione si verificò nel giugno 1797, quando il fiume si abbatté sul lato più a nord del paese e corrose le rive portando via alcune case e causando qualche vittima. Numerose furono le esondazioni del fiume nel 1800, causate dalle piene torrenziali che provocarono smottamenti e frane. Nel 1882, dopo una grave alluvione, il Comune e il Genio civile incaricarono l’architetto Arnaud di allestire un grosso progetto di ripari che venne realizzato solo dopo dieci anni grazie a un contributo della Provincia e del Governo. Ma il 6 giugno 1910, in seguito a una piena rovinosa del fiume, la diga realizzata su progetto di Arnaud venne travolta e distrutta. Intervenne nuovamente il Genio civile, preparando un altro grandioso e costoso progetto. I lavori per la costruzione del riparo, iniziati nel giugno 1914, terminarono nel 1915. Per risolvere in modo radicale l’instabilità della scarpata su cui insistono le abitazioni di via Garibaldi e parte della Villa, c’era l’assoluta necessità di intervenire con opere di consolidamento. Si dovette aspettare fino al 1993 affinché la Regione, ente competente, prendesse in seria considerazione il caso. L’amministrazione comunale approvò un progetto generale diviso in più lotti, redatto dai tecnici della Regione. Alcuni interventi vennero eseguiti, altri ancora aspettano di essere finanziati.





