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Domenica 9 marzo 2025

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Oratorio di San Michele e la Madonna del Tavoletto

Una Confraternita del XIII secolo a Serravalle Langhe e il Santuario a Sommariva Perno che domina le vigne

La Guida - Oratorio di San Michele e la Madonna del Tavoletto

Nel concentrico di Serravalle Langhe, di fronte alla parrocchiale, è possibile ammirare l’oratorio di San Michele, costruito nel XIII secolo, ma più volte rimaneggiato nel tempo. Dell’edificio più antico resta testimonianza nel rosone centrale, posto in facciata, e nelle due finestre con tracce di decorazione nella strombatura. L’interno è suddiviso in due parti, con una volta a crociera e una più recente campata a capriate lignee. Alzando gli occhi in alto, verso la crociera, si possono ammirare gli affreschi realizzati da un anonimo maestro nella seconda metà del Quattrocento. Si articolano in quattro scene inquadrate in costoloni e cornici decorative floreali a tinte sfumate, inframezzate da tondi polilobati. Al centro si trova la chiave di volta, ornata con un rosone policromo a spicchi. Nella vela frontale è raffigurato Cristo benedicente o “Cristo in Maestà”, racchiuso in una mandorla e affiancato da Santo Stefano e una figura femminile, identificata con la Madonna o Maria Maddalena.
Nella vela opposta campeggia San Michele Arcangelo, dedicatario dell’oratorio, raffigurato con colori sfavillanti, nella sua veste di cavaliere. Con la mano sinistra sorregge una bilancia per pesare le anime. Con quella destra trafigge satana, immobilizzato sotto i suoi piedi. Nella vela destra vi sono gli evangelisti Marco e Giovanni, ritratti nell’atto di scrivere i Vangeli con il leone e l’aquila. Nella vela sinistra Matteo e Luca, affiancati dall’asino e dal bue.

Santuario della Madonna del Tavoletto

A Sommariva Perno sorge il santuario della Madonna del Tavoletto, situato in località “Tavoletto”, nel mezzo del paesaggio roerino, in cima a una collina in posizione panoramica e suggestiva, dove anticamente, tra XI e XIII secolo, vi era la “villa”, un feudo costituito dal castello e un piccolo borgo. Questo venne in seguito abbandonato, verso la fine del XIV secolo, e rimase soltanto l’antica chiesa parrocchiale intitolata alla Madonna. Essa venne ricostruita nelle forme dell’attuale santuario verso la metà del Seicento e al secolo successivo risale l’ampliamento dell’area presbiteriale. La facciata, risistemata nel 1926, si presenta come un modesto porticato a doppia arcata. Il campanile venne costruito nel 1662, probabilmente su una base di muratura preesistente, e nel 1737 venne innalzata la cella campanaria. L’edificio è a pianta rettangolare, a navata unica e l’interno venne completamente ridipinto dal pittore albese Fedele Finati nel 1904. Tuttavia affiorano alcune tracce di figure ed ornati ad affresco preesistenti e databili al XVII o XVIII secolo. Il compito di abbellire e ingentilire le strutture architettoniche viene dato allo stucco. La decorazione plastica visibile sulle volte della navata centrale è databile intorno al 1770, così come quella dell’altare laterale a destra e dell’edicola presbiteriale che un tempo accoglieva la statua della Madonna del Rosario. Nello stesso periodo fu anche costruito il nuovo altare maggiore, in muratura, innalzato al centro del presbiterio, rivestito con stucchi lucidi a imitazione dei marmi più pregiati e dai colori contrastanti. La cornice, al centro dell’alzata, ornata con teste di putti e nuvole, un tempo ospitava la pala d’altare con la quattrocentesca Pietà attribuita a Giovanni Martino Spanzotti. La tavola venne trasferita nella parrocchiale nel 1962 insieme ad altre opere come il tondo con la Natività (fine XV secolo.) attribuita alla cerchia del pittore toscano Sebastiano Mainardi, in origine appeso nel presbiterio, e il quadro rappresentante San Vincenzo Ferreri (1770 ca.), opera di Pietro Paolo Operti. Oggi il bene è un centro culturale e di formazione ambientale.

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