Sulla questione nuovo ospedale di Cuneo interviene il consigliere comunale di Cuneo per i Beni Comuni, Ugo Sturlese, anche ex primario del Santa Croce. Non fa sconti alla Regione ma neppure al Comune di Cuneo e al Pd che dice hanno sempre in modo “succube” avvallato le decisioni di Cirio e giunta di centrodestra, sia a Cuneo che nel resto del Piemonte.
Scrive Sturlese:
“Il PD non può proprio lamentarsi perché è sempre stato succube delle scelte regionali fino a pochi mesi dalle elezioni, condividendone la scelta “ospedalocentrica” e anzi rilanciandola. Infatti mentre il centro-destra aveva promesso sette nuovi Ospedali (ad oggi nessuno nemmeno iniziato), la candidata del centro-sinistra ne proponeva dieci per la consigliata in corso.
Per quanto riguarda Cuneo mai venne messa in discussione la scelta della sede di Confreria che presentava e presenta una serie di condizioni ostative dalle difficoltà di accessibilità ai vincoli paesaggistici. E nemmeno è stato rifiutato il finanziamento in Partenariato pubblico-privato molto oneroso, che oggi sta naufragando essendo cambiate forse le opzioni del privato e venendo a mancare la quota di finanziamento da parte di una Regione cui è stato imposto un “Piano di rientro” dal deficit da parte del Governo.
In queste condizioni sono mancate le risorse e ancor più un serio impegno politico verso i servizi territoriali, in primo luogo le Case della Comunità, peraltro nemmeno richiesta dall’Asl CN1.
Facile per noi osservare che se fosse stata seguita la nostra indicazione per un rinnovamento/ampliamento della sede del Santa Croce oggi avremmo già avviato una buona parte degli interventi previsti. Fortunatamente grazie all’impegno della direzione aziendale , alle risorse reperite dalla Fondazione e alla grande dedizione degli operatori sanitari si sono realizzati (e continueranno per i prossimi anni) notevoli miglioramenti strutturali e in attrezzature ed il clima aziendale presenta una forte coesione. E quindi mi sento di rassicurare i cittadini sul livello delle prestazioni garantite.
Nello stesso tempo li invito a far sentire la loro voce in difesa del Servizio pubblico nazionale contro gli aperti tentativi di privatizzazione messi in atto dall’attuale Governo ma non contrastati nemmeno dalle precedenti consigliature. E a chiedere che venga scelta come sede del futuro ospedale unico quella attuale del Santa Croce, come da noi indicato da almeno cinque anni”.