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Giovedì 28 marzo 2024

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Dal laboratorio alle tavole, arriva il cibo prodotto artificialmente

Coldiretti ha lanciato una petizione a tutela del Made in Italy per promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico

La Guida - Dal laboratorio alle tavole, arriva  il cibo prodotto artificialmente

Cuneo – Bistecca fatta nel bioreattore, latte senza mucche. Sempre più spesso troviamo nei banchi dei supermercati cibi sintetici prodotti in laboratorio, piatti già pronti a finire sulle nostre tavole.

Per tutelare l’agricoltura e promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico Coldiretti ha lanciato la petizione “No al cibo sintetico”. 

La raccolta, promossa in collaborazione con Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition, ha già raccolto 10.000 firme e ha ottenuto il sostegno da parte di 150 comuni della Granda. 

“Il successo della nostra mobilitazione conferma la forte opposizione dei cuneesi e, più in generale, degli italiani ai cibi prodotti artificialmente in laboratorio, dalla carne al latte, dai formaggi al pesce – dichiara Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo -. La contrarietà è trasversale come dimostra l’eterogeneità delle firme raccolte: parlamentari, sindaci, rappresentanti istituzionali di Regione e Provincia, oltre a migliaia di cittadini, personalità della cultura, dello spettacolo, del mondo economico e imprenditoriale” .

Negli Stati Uniti la “carne” in provetta è stata autorizzata per la prima volta per il consumo umano nel novembre 2022: l’Autorità alimentare statunitense ha approvato un prodotto a base di carne ottenuto da cellule animali proposto da un’azienda che produce “pollo” sintetico raccogliendo cellule da animali vivi che vengono moltiplicate in un bioreattore. 

In Europa, già ad inizio 2023 potrebbero arrivare le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio degli alimenti in provetta che coinvolgono Autorità europea per la sicurezza alimentare e Commissione europea. In Danimarca la start up israeliana Remilk vuole aprire una fabbrica chimica per latte sintetico realizzato senza mucche né capre (produce in laboratorio proteine del latte che vengono poi combinate con vitamine, minerali, grassi e zuccheri non animali per formare i latticini sintetici).

Gli investimenti nel campo della biologia sintetica stanno crescendo molto negli ultimi anni, sostenuti dai protagonisti del settore hi-tech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems). 

“Ma dietro alle belle parole dei grandi investitori internazionali (solo nel 2020 sono stati investiti 366 milioni di dollari, con una crescita del 6.000% in 5 anni!), dietro l’alibi della tutela ambientale e del benessere animale, si nascondono falsità che mettono a rischio stili alimentari naturali, fondati su qualità e tradizione – dichiara Coldiretti -. La biologia sintetica non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore, non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato”.

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