Saluzzo – Oggi venerdì 12 maggio alle ore 18 per Start/Storia e Arte Saluzzo, si inaugura la 46ª Mostra Nazionale Antiquariato, curata da Franco Brancaccio alla Castiglia, ovvero il Castello dei Marchesi di Saluzzo.
Storie di antiquari e oggetti pregiati e antichi attraverso la selezione di venti case antiquarie. Il gusto e la definizione di “bellezza” cambiano negli anni, ma Saluzzo resta una nicchia dove la tradizione ha radici che affondano nel secolo scorso e l’attenzione all’arte antica non è mai venuta meno. Tante le meraviglie che il pubblico potrà ammirare grazie alla selezione di case Antiquarie che ancora una volta scommetteranno sulla manifestazione piemontese, capace di consolidarsi negli anni come piccolo scrigno che unisce l’innovazione dell’Antiquariato di oggi alla storia che permea la Città e a quel secolo, il Novecento, l’ha resa celebre a livello internazionale. Durante il 2022 è stata proposta una curiosa novità introducendo l’Antiquariato da giardino: attraverso la costruzione di uno spazio nel bellissimo cortile della Castiglia curata da Paolo Pejrone, storico del giardino e architetto. Si è così sviluppato un nuovo ambito di interesse che ha offerto uno sguardo anche sulla bellezza degli spazi esterni, da sempre oggetto di un vero e proprio mondo di oggetti in pietra, marmo, ferro battuto. In mostra, fra gli altri, un pozzo in marmo statuario del 1480 circa e una fontana genovese in marmo bianco del 1500. Anche il 2023 proporrà una rivisitazione in questa chiave per continuare a sorprendere.
Esposizione collaterale “Majapahit | 1295-1450/1500” che farà viaggiare il pubblico in Asia insieme al curatore Anacleto Spazzapan, terrecotte provenienti da Trowulan e Jombang (provincia di Mojokerto), Java centro-orientale, in Indonesia. Statue in terracotta sono poco studiate da archeologi e storici dell’arte, ancor meno dagli specialisti in archeometria; e non sono per nulla note al grande pubblico. Le forme plastiche delle statue possono combinare un forte e pervasivo naturalismo con l’irrealtà di un ibrido, e con superfici corporee brulicanti da barocche gioiellerie – peraltro realmente esistenti in altre sontuose collezioni private. Nei corpi umani, soprattutto femminili, traspaiono a tratti sfumature sensuali, quasi sfacciate, come pose rilassate ed espressioni meditative. Nella percezione e nella divulgazione dell’arte del Sub-Continente indiano, come dell’asia sudorientale, vivono la tradizione e la prassi di interpretare qualsiasi figura o scena paragonandole a narrazioni e personaggi della sterminata tradizione orale o scritto del patrimonio religioso sincretistico induista-buddhista. Quasi ogni immagine, con un po’ di erudizione religiosa viene così facilmente incasellata in un racconto e “spiegata”, o almeno così potrebbe credere un qualsiasi lettore.
Fino al 21 maggio sabato e domenica 10/20 feriali 15/20.
Mostra antiquariato Saluzzo
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