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Martedì 23 aprile 2024

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Accusato di aver scritto una frase ingiurosa su una casa: assolto

L'episodio verificatosi a Saluzzo. L'imputazione a carico di un muratore che per il giudice, però, non ha commesso il fatto

La Guida - Accusato di aver scritto una frase ingiurosa su una casa: assolto
Aula di tribunale

 

Saluzzo – Uscendo di casa una mattina di dicembre del 2019 notò una frase ingiuriosa scritta con la bomboletta spray nera sul muro di casa e anche la macchina era stata imbrattata di vernice nera. Recatosi a denunciare ai Carabinieri lo spiacevole episodio, l’uomo cercando di individuare chi potesse avercela con lui, fece il nome di O.C., un muratore che aveva lavorato per lui nella ristrutturazione della casa qualche anno prima e con cui aveva avuto un piccolo screzio quando lo accusò di aver orinato sul muro della casa durante la pausa del pranzo. Il muratore si era difeso dicendo che la macchia era il prodotto del vapore del fornelletto usato per cucinare e sembrava che l’episodio si fosse chiuso lì. Dalle telecamere stradali però era emerso che l’auto del presunto colpevole si stava aggirando per le vie del piccolo centro del saluzzese proprio la sera in cui il muro venne imbrattato, “ero fidanzato da poco con una donna e temevo che mi tradisse, per questo quella sera la stavo seguendo in quella zona”, ha riferito l’imputato che l’unica colpa che ha ammesso era stata quella di essere troppo geloso. Richiesta dalla parte civile, anche la perizia grafologica non ha aggiunto elementi chiarificatori sulla vicenda, poiché le lettere con cui era stato scritto l’insulto in piemontese “p…fol” utilizzando una bomboletta spray nera, difficilmente potevano essere sovrapposte perfettamente alle lettere scritte a mano per il saggio grafico della perizia, tanto da indurre l’esperta a decretare che “non si poteva dire che fosse lui, così come non si poteva escludere che fosse lui”. Una incertezza grafologica che però si aggiungeva alla presenza certa dell’imputato sul luogo del delitto e che secondo l’accusa doveva portare alla condanna dell’imputato a 5 mesi di reclusione. Incertezza che invece secondo la difesa nel processo penale deve obbligatoriamente portare ad una sentenza di assoluzione, tesi che è stata accolta dalla giudice che ha assolto l’uomo per non aver commesso il fatto.

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