I fondi ex Articolo 20, quelli csi invocavano per costruire il nuovo ospedale di Cuneo, ci sono e ora vengono investiti per riqualificare i vecchi ospedali di Alba e Bra. 46 milioni 451 mila euro, interamente finanziato con risorse a fondo perduto, di cui 25 milioni 946 mila euro per il San Lazzaro di Alba e 20 milioni 505 mila euro per il Santo Spirito di Bra.
Questa mattina la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, ha approvato il documento programmatico finalizzato alla sottoscrizione con il Ministero della Salute del nuovo accordo per la riqualificazione e il riuso degli ex Ospedali di Alba e Bra, dismessi dopo la costruzione di Verduno e che ora diventeranno sede di servizi sanitari territoriali a disposizione dei cittadini di Langhe e Roero per le prestazioni quotidiane meno complesse.
Un nuovo aiuto a quella parte di provincia che vedrà il recupero dei due fabbricati per trasformarli in ospedali e case di comuità e hospice. L’utilizzo delle vecchie sedi degli ospedali di Alba e Bra per la medicina di prossimità è stato possibile grazie all’approvazione in Consiglio regionale, il 19 ottobre 2021, di un emendamento presentato sempre dall’assessore Icardi alla legge regionale che nel 2015 vincolava l’Asl Cn2 a vendere i due presidi in dismissione per restituire il prestito di 25 milioni 800 mila euro ottenuto dalla Regione per il completamento del costosissimo ospedale di Verduno, un cantiere che non riusciva a vedere la fine.
La Regione ha così rinunciato al debito di 25 milioni 800 mila di euro dell’Asl Cn2, che, a sua volta, non ha più dovuto vendere gli immobili degli ex ospedali di Alba e Bra, dando il via libera alla loro riqualificazione.
“Con l’apertura del nuovo ospedale unico di Verduno – spiega l’assessore Icardi che ha presentato la delibera -, i due ex presidi ospedalieri di Alba e Bra vengono riqualificati in funzione della medicina territoriale. Significa che per le prestazioni che non necessitano di struttura ospedaliera, come la presa in carico delle patologie croniche, gli esami e le visite ambulatoriali, le attività clinico assistenziali (medici di famiglia) e i servizi amministrativi, il cittadino troverà le risposte all’interno dei centri abitati, se non al proprio domicilio, nel solco di quanto prevede la nuova strategia regionale di riforma dell’assistenza di prossimità”.
“L’approvazione dello studio di fattibilità tecnico economico è un passaggio fondamentale che consente l’accesso ai fondi statali e che ci consente di rispettare pienamente il cronoprogramma – spiega il presidente del Piemonte Alberto Cirio -L’apertura dell’ospedale di Verduno è stato il primo passo e ora aggiungiamo un nuovo tassello per il rilancio della rete sanitaria di questo territorio”.
Cosa diventeranno
Nel dettaglio, il progetto di fattibilità presentato dall’Asl Cn2 riguardante l’ex ospedale di Alba prevede il recupero del fabbricato monumentale per ospedale di comunità, centrale operativa territoriale, servizi amministrativi, attività di formazione e Dipartimento di prevenzione, oltre alla realizzazione di un nuovo fabbricato da dedicare a Casa di comunità, attività clinico-assistenziali tra cui medici di medicina generale, continuità assistenziale, sede Distretto, ambulatori specialistici, Centro diurno psichiatria e Centro di igiene mentale.
Riguardo all’ex ospedale di Bra, sono previsti il recupero del fabbricato monumentale per Hospice, servizi amministrativi, socio-assistenziali, formazione e Dipartimento di prevenzione, oltre al recupero e alla riqualificazione di un fabbricato più recente da dedicare a casa di comunità, ospedale di comunità, centrale operativa territoriale e attività clinico-assistenziali tra cui medici di medicina generale, continuità assistenziale, sede Distretto e ambulatori specialistici.