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Giovedì 18 aprile 2024

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Pronta l’asta per la vendita di box e posti auto nell’interrato di Piazza Europa

In Commissione ferma opposizione della minoranza, che critica criteri e modalità. Per le 97 autorimesse 40.000 € di base d’ asta, 30.000 per i 32 posti auto, 10.000 per le moto

La Guida - Pronta l’asta per la vendita di box e posti auto nell’interrato di Piazza Europa

Cuneo – Minoranza compatta contro il parcheggio interrato di piazza Europa. A dare nuovo impulso alla discussione la presentazione, nel corso di una commissione consiliare congiunta, del bando di avviso di asta pubblica per la vendita di box, posti auto e posti moto.

Il bando, che dovrebbe essere pubblicato dal Comune nel giro di una ventina di giorni, entro la fine di marzo, mette all’asta rimesse e posti che saranno realizzati al secondo piano interrato. In totale saranno 112 le autorimesse, 32 i posti auto e 8 i posti moto realizzati, ma di questi verranno messi in vendita per ora solo 97 autorimesse, 32 posti auto e 4 posti moto. I restanti 15 box auto e i 4 posti moto per ora vengono tenuti da parte per potersi garantire spazio di manovra per eventuali adempimenti e piccole modifiche in fase di realizzazione del progetto esecutivo. La vendita avverrà con la modalità dell’asta pubblica, con base d’asta oggetto di rialzo. Le autorimesse saranno in vendita a partire da 40.000 €, i posti auto da 30.000 € e quelli moto da 10.000. Gli interessati potranno presentare un’offerta e coloro che avranno presentato l’offerta più alta potranno selezionare per primi gli immobili, sempre all’interno di quella determinata tipologia. Verrà poi stilata una e si procederà con lo scorrimento fino ad esaurimento.

Asta pubblica per i box e i posti auto e moto

Il meccanismo è semplice ed è quello dell’asta pubblica. Ulteriore paletto che il Comune ha deciso di inserire il fatto che i concorrenti dovranno dichiarare in sede di offerta di impegnarsi a non vendere in alcun modo il box, il posto auto o il posto moto, per i primi 5 anni dalla stipula dell’atto di compravendita, se non al medesimo prezzo a cui si è acquistato, ad eccezione dell’eventuale incremento annuale Istat. Chi si aggiudicherà uno degli immobili dovrà pagare subito una caparra di 5.000 €, mentre il resto dell’importo dovrà essere versato per il 50% all’atto della stipula del contratto preliminare e per il resto alla stipula del contratto definitivo.

Alla base di questa scelta dell’Amministrazione la necessità di incamerare risorse per partire con un progetto che per ora non ha copertura finanziaria. “Dobbiamo procedere con la vendita degli immobili del secondo piano interrato per reperire i fondi necessari al completamento della copertura finanziaria della spesa per la realizzazione dell’intera opera” ha spiegato l’assessore al Patrimonio Alessandro Spedale. Proprio questa una delle note più dolenti del progetto secondo l’opposizione, sempre più compatta su questo fronte. Il progetto è finanziato per 3,3 milioni di euro dal Bando Periferie, soldi vincolati che non si possono destinare altrove. La versione di partenza di Piazza Europa costava 8,8 milioni, ma la versione del progetto aggiornata dopo l’aumento dei prezzi delle materie prime, era arrivato già a 11,8 milioni, che ora potrebbero essere 14 secondo l’opposizione.

 

Il dibattito su bando e criteri

Vecchie questioni a parte, a buttare nuova benzina sul fuoco è stato il mancato limite di acquisto del numero di immobili, siano essi box o posti auto o moto, giudicato non accettabile dall’opposizione. Il primo ad attaccare è stato Giancarlo Boselli (Indipendenti): “Lanceremo presto una campagna molto forte contro questo progetto. Non ci avete ancora nemmeno dato le tempistiche di realizzazione dell’opera. Sarebbe ora di farlo. Adesso partite con l’asta perché non avete copertura finanziaria, né gli 8,5 milioni di budget iniziale né tutto il plus dovuto all’aumento prezzi. Per non parlare dei criteri di questo bando, per noi non condivisibili. Bisogna stabilire limiti ben chiari: se è vero che è un’opera per la città e i cittadini, allora stabiliamo un massimo di un’unità per persona o società che sia. Si deve poter fare una sola offerta, per evitare future speculazioni. Su questi criteri discuteremo molto e faremo ostruzionismo. Passeremo le notti se serve”. Posizione condivisa dal resto della minoranza. “Non possiamo accettare una speculazione così vergognosa. Ci sarà chi si comprerà 30 garage e poi dopo 5 anni potrà rivenderli come crede e ai prezzi che crede” ha attaccato Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia). “State vendendo un progetto non completato, dal momento che ancora del sagrato non abbiamo visto progetti concreti. Per non citare il ricorso al Tar e l’opinione pubblica contraria. Anche per noi poi questi criteri per l’asta non sono accettabili” gli ha fatto eco Ugo Sturlese (Beni Comuni).

Contraria anche Forza Italia (“La città questo parcheggio non lo vuole e faremo il possibile per bloccarvi. Oltretutto non avete nemmeno i soldi. Non è bastato l’esempio fallito dell’altro parcheggio sotterraneo in centro città”, Franco Civallero) e Fratelli d’Italia (“Mi pare un’opera e un bando per pochi eletti, non molto democratico. Non avete voluto ascoltare le lamentele di chi vive il quartiere e la città, che è contro quest’opera”, Massimo Garnero).

In difesa di progetto e bando d’asta così come è stato costruito la maggioranza. “Questo progetto è da sempre un tema faro per noi, cardine del programma elettorale. Abbiamo una responsabilità nei confronti del voto, che dobbiamo onorare. Ora dobbiamo vendere le autorimesse per finanziare un’opera in cui crediamo. Altrimenti non si farà. Suggerisco però che si stipuli una convenzione con un istituto bancario per venire incontro, con finanziamenti agevolati, a chi vuole fare l’acquisto ma non ha i soldi” è intervenuto Vincenzo Pellegrino (Centro per Cuneo). Sulla stessa linea Carmelo Noto (PD): “Io vedo questo progetto come un’opportunità. Ci potete anche minacciare ma vi assumerete le vostre responsabilità per questo. La richiesta di box in quella zona c’è. Lo abbiamo detto da subito che questo era l’iter e saremmo partiti con un bando di asta pubblica. Proviamo questo passaggio e vediamo se c’è la risposta dalla città. Se la risposta c’è, si apre un altro capitolo di questa storia”. Infuocato l’intervento di Stefania d’Ulisse (Cuneo Solidale): “Sono un medico e sono stufa di essere attaccata perché sembra che quest’opera vada contro la salute pubblica. Inquineremo meno perché almeno le auto non gireranno ore a vuoto a cercare parcheggio”.

A chiudere il dibattito l’assessore alla Mobilità Luca Pellegrino: “Sono sereno perché vedo questo progetto come una possibilità ereditata da Amministrazioni precedenti e che crediamo essere buona e interessante per la città. Primo perché non creiamo nuovi parcheggi ma spostiamo sotto quelli che ora sono sopra. Sappiamo benissimo che dobbiamo tendere a tenere le macchine fuori dalla città, ma per ora dobbiamo trovare compromessi e soluzioni ponte. Poi, andiamo a realizzare autorimesse in un’area in cui oggi non ce ne sono, quindi immaginiamo sia alto l’interesse. Voi dite di no, ma allo stesso tempo dite che temete la speculazione. Se non c’è interesse all’acquisto allora non ce n’è nemmeno per un’eventuale speculatore. Infine, grazie a questo intervento andremo a riqualificare la piazza. Inoltre il progetto è stato studiato in modo tale che il piano -1 abbia struttura uguale al piano -2, in questo modo se fra qualche anno riuscissimo a non avere più bisogno di parcheggi a rotazione in quell’area, allora il piano -1, ora adibito a parcheggi, lo trasformeremo facilmente in autorimesse da mettere in vendita. Queste sono le motivazioni per cui sono tranquillo. Se non riuscissimo a far partire l’intervento per me perdiamo un’opportunità, ma non sarà un dramma. Se la città non acquisterà vorrà dire che non ne sente la necessità”.

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