La crisi del governo Draghi e il rischio che a profilarsi in Italia fosse una compagine di centro destra fortemente orientata in senso sovranista era già suonato come una sorte di campanello di allarme. Che a incamminarsi lungo questa strada non fosse qualche secondario paese dell’Est, ma uno dei membri fondatori dell’Europa veniva percepito dalle istituzioni comunitarie come una sorta di svolta piuttosto rischiosa, destinata a creare i presupposti per dissolvere gli sforzi stessi di costruzione della Comunità europea. La stessa Ursula von der Leyen, del resto, nel suo primo discorso da presidente della Commissione europea
Per leggere questo contenuto devi essere abbonato all’edizione digitale de La Guida.
Abbonati qui