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Venerdì 29 marzo 2024

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Le immagini del furto non bastano, giovane assolto dalle accuse

Due orologi rubati nel dicembre 2020 in un'abitazione di Cervasca, le comparazioni dei Ris con un sospettato non danno risultati chiari

La Guida - Le immagini del furto non bastano, giovane assolto dalle accuse

Cervasca – Era stato accusato di essersi introdotto all’interno di un’abitazione e di aver rubato due orologi, ma dagli esami eseguiti dai Ris di Parma sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza e dagli indumenti dell’indagato non sono emersi precisi indizi di colpevolezza e il giovane I. V. è stato assolto dall’accusa di furto. I fatti risalgono al dicembre 2020 quando, approfittando di una porta finestra non chiusa a chiave, qualcuno si introdusse nell’abitazione della parte offesa che ha deposto in tribunale, facendo scattare l’allarme e attivando le telecamere di videosorveglianza: “È durato tutto pochi minuti – ha riferito il proprietario di casa – dalle immagini si vede che la persona, con il volto nascosto dalla mascherina, va in camera da letto. Solo quella stanza era a soqquadro. Ha preso due orologi che avevano un grande valore affettivo per me ed è scappato da dove era entrato”. Da una nota di servizio trasmessa dai Carabinieri di Savigliano per un tentato furto in cui erano stati identificati due ragazzi di Bernezzo, i Carabinieri del comando di Cuneo notarono somiglianze con l’autore del furto su cui stavano indagando e così venne eseguita una perquisizione a casa del giovane. Vennero sequestrati un giubbotto e un paio di scarpe e tutto il materiale, comprese le immagini della telecamera e la fotografia di un’impronta lasciata sulla neve fuori dalla porta finestra della casa, vennero inviate ai Ris di Parma che non hanno potuto effettuare una comparazione sul volto del ragazzo identificato dai Carabinieri di Savigliano e quello entrato nell’appartamento perché le immagini erano troppo generiche ed esigue, mentre una più forte analogia l’hanno riscontrata sul giubbotto e una meno chiara sulle scarpe. Una serie di indizi troppo deboli per il giudice che ha assolto l’imputato per non aver commesso il fatto, a fronte di una richiesta di condanna di due anni avanzata dal pubblico ministero.

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