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Giovedì 18 aprile 2024

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Finti investimenti on line, denunce per 1,7 milioni in Granda

Le segnalazioni e i dati raccolti dalla Polizia delle comunicazioni nel cuneese nei primi mesi del 2022

La Guida - Finti investimenti on line, denunce per 1,7 milioni in Granda

Cuneo – La cifra è imponente, a conferma di un fenomeno sempre più presente e dannoso: 1.700.000 euro solo per i primi mesi di quest’anno, a tanto ammonta la cifra per la quale la Polizia postale e delle comunicazioni del capoluogo ha ricevuto denunce relative a falso trading on line, ovvero investimenti di denaro tramite piattaforme telematiche. Movimenti solo all’apparenza virtuale, perché invece il denaro è reale e viene realmente perso.
Tutto nasce dalla “nuova” abitudine (potenziata durante il lockdown) di investire autonomamente i propri risparmi su piattaforme on line che, a fronte di piccole spese di gestione, promettono lauti guadagni. “La mancanza di un controllo diretto – spiegano dalla Questura cuneese – da parte di reali promotori finanziari o istituti di credito (Consob) ha attirato l’attenzione di abili truffatori che fingendosi investitori, ben protetti dal facile anonimato ottenibile con qualche accortezza tecnica, si propongono intermediari per le operazioni finanziarie via web, anche attraverso più credibili chiamate vocali spesso con prefissi internazionali (+44, +225…). Per porre l’interlocutore in una positiva predisposizione fiduciaria vengono utilizzati nomi di grandi gruppi imprenditoriali anche internazionali usati come una sorta di ‘cavallo di Troia’ informatico”.
La richiesta di somme all’apparenza, o inizialmente, non troppo elevate, per ottenere in fretta un grande guadagno, magari scommettendo su bitcoin, valute straniere, colossi internazionali (uno dei casi citati più di frequente è Amazon, ad esempio). Poi si passa a richieste o “consigli” di investimento più importanti, tramite app oppure con accesso a programmi informatici che riescono anche a “duplicare” gli schermi e a gestire a distanza i movimenti di disposizione di bonifico.
Il consiglio della Polizia è “diffidare da simili messaggi, non inoltrare documenti d’identità, dati personali e selfie (utilizzati per truffe successive) e avvisare le forze di Polizia o il proprio istituto bancario”. Inoltre “è determinante in questi casi mantenere alta l’attenzione, diffidando di facili guadagni, prendendosi sempre il tempo necessario per effettuare le verifiche e ricordando che i truffatori per confezionare i loro progetti utilizzano strategicamente la fretta come elemento condizionante per ridurre i dubbi e i conseguenti controlli”.

 

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