Cuneo – Avrebbero stipulato polizze assicurative utilizzando nominativi di cittadini residenti nel Nord e Centro Italia perché i premi assicurativi erano più bassi. Per farlo utilizzavano documenti contraffatti o alterati. A finire a processo G. D. di Napoli e S. G., accusati di uso di atto falso, sostituzione di persona e fraudolento danneggiamento di beni assicurati. A raccontare i dettagli dell’indagine un ispettore della polizia giudiziaria della provincia di Modena che aveva seguito l’inchiesta estesa a tutto il territorio nazionale: “A Cuneo è successo ai danni di un’agenzia assicurativa con cui è stata stipulata un’assicurazione intestata al signor C. L. che risultava già intestatario di vari veicoli. In questo caso era stata inviata per posta elettronica una patente contraffatta. Nel corso dell’indagine abbiamo verificato che i nominativi delle persone coinvolte cambiavano ciclicamente, mentre i cellulari utilizzati per prendere contatti con le agenzie assicurative erano intestati a prestanome”. Il signor C. L. era, suo malgrado, venuto a conoscenza della macchinazione quando da Napoli venne chiamato dall’ufficio sinistri di un’assicurazione per ottenere il risarcimento di un incidente con una Fiat 600 che lui non aveva mai posseduto. “Andai prima dai vigili urbani e poi a sporgere denuncia ai Carabinieri. Io non ero mai stato a Napoli e non avevo mai posseduto una Fiat 600”. Il bonifico era stato fatto da uno dei due imputati e la carta Postepay con cui era stata pagata l’assicurazione risultava intestata all’altro imputato: “Il libretto dell’auto era autentico – ha proseguito l’agente di polizia giudiziaria – ma l’etichetta indicante il passaggio di proprietà al signor C. L. era falsa”. Al processo, dove si è costituita parte civile la società assicurativa che ha un’agenzia anche a Cuneo, ha deposto anche il titolare dell’agenzia, che ha confermato l’episodio del maggio 2017: “Ora con la firma digitale non si potrebbero più verificare episodi del genere, ma in quegli anni capitava di ricevere documenti per mail e pagamenti con bonifici e poi i clienti passavano in agenzia a firmare il contratto. In quel caso ricevemmo i documenti e il bonifico ma la persona non venne mai a firmare”. Per ascoltare gli altri testimoni il processo è stato rinviato al 20 dicembre (immagine generica).