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Giovedì 18 aprile 2024

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Cervere, il riferimento nella pianura e la buona terra contesa nei secoli

La zona ospitò insediamenti già in epoca romana e si sviluppò durante il Medioevo di cui la torre è ultimo ricordo

La Guida - Cervere, il riferimento nella pianura e la buona terra contesa nei secoli

Cervere – A metà strada tra Fossano e Bra e al centro di un ideale asse tra Savigliano e Barolo, Cervere si presenta con oltre duemila abitanti e con le frazioni Grinzano, Montarossa, Tetti Chiaramelli e Tetti Paglieri, in un’area a forte vocazione agricola e con un buon equilibrio del tessuto produttivo. La zona fu sede di insediamenti già in epoca romana: secondo ricostruzioni, il nome del paese potrebbe derivare da “Area Cervorum”, traccia di una riserva o un parco di cervi a servizio degli abitati di Pollentia, Augusta Bagiennorum e Alba Pompeia. Centro strategico in periodo medioevale, il nome compare in documenti già alla fine del X secolo: in un atto del 984 viene concesso “ad Alineo II il luogo di Cervaria con il castello e le sue pertinenze”. La zona fu coinvolta, verso la fine del Duecento nella lotta tra il Comune di Asti e gli Angiò per il predominio sul Piemonte meridionale: negli scontri il castello fu raso al suolo (successivamente ricostruito e ancora demolito). Tra i simboli del paese, riprodotta anche nello stemma comunale, c’è sicuramente la torre medioevale (nella foto a lato), alta 33 metri e a pianta quadrangolare. Riporta a quel passato di vicende anche militari ed è quanto rimane dell’antico castello. Si tratta di una torre fortificata con duplice cinta muraria e vasti locali abitativi. Per le devastazioni dei secoli passati, oggi rimane intatta solo la torre, con pochi ruderi alla base, mentre la parte superiore conserva elementi decorativi in cotto con rombi e finti archetti su file sovrapposte; sul lato Sud-Ovest è presente una torretta semicircolare.  Nel 1929 la torre e l’area del castello vennero donate al Comune di Cervere da parte degli ultimi proprietari.

Tra le altre strutture architettoniche del paese ci sono anche il monastero benedettino di San Teofredo, fondato nel 1018, “da mille anni custode della valle di Cervere”, e il campanile di Santa Maria, che ha rappresentato nei secoli un riferimento per la comunità religiosa e civile.  La sua costruzione risalirebbe alla riedificazione del paese, dopo la distruzione del 1274. Date certe sono riportate sulle tre campane, ancora oggi usate: 1747, 1827 e 1841. Tanti gli interventi di restauro sul campanile a opera del Comune: fra i più significativi quello del 1823, di cui si conserva documentazione, anche attraverso un dipinto del 1887, e quello effettuato nel 2001, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano, per riportarlo alle condizioni estetiche di fine Ottocento. Nella zona di Cervere, infine, come in altre zone rurali spicca un gran numero di edifici religiosi minori, testimonianze di una diffusa devozione: le cappelle di Beato Bartolomeo, cimitero, Concezione, Annunziata, San Rocco, San Sebastiano, Santa Maria, confraternita Santa Croce, oratorio Giovanni Paolo II e pilone di Santa Lucia, oltre a rettoria di Montarossa, e a Grinzano le chiese di San Michele Arcangelo e Sant’Anna, oltre alla cappella del cimitero.

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