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Venerdì 29 marzo 2024

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Sequestrati 1,2 milioni di euro per evasione fiscale nell’albese

La Guardia di Finanza ha ultimato un’indagine nei confronti di una coppia, la quale tramite una società di affilatura lame ha evaso al fisco in sei anni più di tre milioni di euro

La Guida - Sequestrati 1,2 milioni di euro per evasione fiscale nell’albese

Alba – Il Comando provinciale cuneese della Guardia di Finanza ha ultimato un’indagine nei confronti di una coppia formata da tali M. B. e L. R. i quali, tramite una società di affilatura lame di Mussotto (Alba), hanno evaso più di tre milioni di euro all’agenzia delle entrate. E a cui sono stati successivamente sottratti dai finanzieri beni e disponibilità per oltre un milione di euro. L’indagine è nata dopo un normale controllo fiscale riguardo alle fatture emesse dalla società. Questa emetteva documenti fiscali falsificati che, pur recando lo stesso progressivo e la stessa data di quelli consegnati ai clienti, recavano un minore imponibile ed una imposta molto inferiore. Dopo i controlli preliminari le autorità hanno capito che questa strategia, studiata e portata avanti dal 2012 al 2016, permetteva alla società di nascondere grosse quantità di denaro sotto la forma di beni e proprietà, utili al mantenimento dell’alto tenore di vita della coppia. Una seconda attività di polizia ha evidenziato un’altra e più grave parte del piano di evasione. Infatti dato che l’impresa di affilatura aveva nel 2017 molti debiti, la coppia, minacciando di licenziare un dipendente ha imposto a quest’ultimo di prendere il posto del proprietario, tale M.B, come intestatario dell’attività illecita. In modo tale da liberare la coppia dai debiti e garantendogli la possibilità di aprire una nuova attività con lo stesso nome della precedente, permettendogli così di continuare ad evadere liberamente. Dopo gli accertamenti gli indagati sono stati posti sotto arresto domiciliare in due località differenti, in attesa della causa penale aperta nei loro confronti che cercherà di chiarire anche la presunta non colpevolezza del dipendente minacciato.

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