Cuneo – Questione ampiamente discussa in consiglio comunale quella del porta a porta, con tre interpellanze: una sul problema dell’abbandono dei rifiuti in alcune zone critiche del centro storico e una sulla tariffa della Tari. I Cinque Stelle (Manuele Isoardi e Silvia Maria Cina) e Ugo Sturlese (Cuneo per i beni comuni) hanno portato all’attenzione del Consiglio le lamentele di alcuni cittadini per via di una situazione di degrado e abbandono di rifiuti in alcune zone del centro storico. A sostenere la causa anche Beppe Lauria, storicamente, e ancora convintamente, contrario al passaggio al porta a porta: “L’avevo detto che sarebbe finita così. Si è semplicemente passati dall’avere i rifiuti in casa all’averli per strada”. “Il problema in quella zona del centro storico è purtroppo noto – ha risposto l’assessore all’Ambiente Davide Dalmasso -: in quell’area il cortile del caseggiato non consente il posizionamento dei cassonetti, che quindi in un primo momento erano stati sistemati all’esterno. Dopo di che, vedendo che la gente per via della sola presenza dei cassonetti si riteneva autorizzata ad abbondare i sacchi, cosa che capita ovunque, anche in altre zone della città dove i cassonetti sono all’esterno, allora si è tentato, questa primavera, di toglierli, per cercare di limitare il problema. Un conto è chi è autorizzato a esporre il sacco perché vive lì, altro conto è chi passa con la macchina e lo posa”. L’assessore Dalmasso respinge però le critiche al sistema di raccolta in sé: “Non è un problema di sistema, ma di controlli. Quest’anno sono state fatte più di 100 multe per conferimento errato o abbandono, ma non è così semplice: la persona va colta sul fatto”. A Manuele Isoardi (M5S), che ha fatto presente nel suo intervento come “il servizio di raccolta rifiuti necessiti di un tagliando” Dalmasso ha risposto: “Sono d’accordo, vanno evidenziate le criticità. So benissimo che una delle problematiche più grosse è legata all’abbandono dei rifiuti nel centro storico, specialmente in alcune postazioni fisse, su cui gravitano tanti esercizi commerciali, che sono foriere di depositi non leciti: in piazza Foro Boario, in piazza Santa Croce e vicino a San Francesco. Stiamo intensificando i controlli, posizionando telecamere e lavorando in questa direzione, anche se non è una problematica di facile soluzione. Credo che alla base ci sia comunque sempre il discorso dell’approccio culturale, perché va bene reprimere, ma credo sia importante anche far capire la necessità di cambiare marcia e mentalità”. Sempre sul porta a porta, ma questa volta sulle percentuali di raccolta differenziata e il sistema tariffario, l’interpellanza di Laura Menardi (Grande Cuneo), che ha sollecitato la diminuzione delle tariffe, proprio in virtù della buona riuscita del nuovo sistema di raccolta. “Partiamo da un concetto – ha risposto Dalmasso – siamo passati dalla raccolta stradale al porta a porta per motivi di carattere ambientale, oltre che perché una norma di legge ci imponeva di raggiungere una percentuale di differenziata più alta di quanto facevamo. Nessuno mai, men che meno io, si è sognato di dire che il servizio porta a porta sarebbe costato meno, anzi ci costa di più: lo vediamo, in città ci sono più mezzi e più personale. Certo, aumentando la differenziata abbattiamo il costo dello smaltimento, per questo più la nostra percentuale migliora più i costi si abbassano, ma solo dello smaltimento e non del servizio”. L’assessore ha poi ribadito i dati di questi primi tre anni di porta a porta: dal 46% di differenziata del 2014 si è passati al 71,1% del 2015 e il 71,6% del 2016. Sono aumentate anche le percentuali dei vari materiali differenziati: +53% per la plastica, +17% per la carta, +43% per il vetro e +477% per l’organico, che con il vecchio sistema non si differenziava per niente. Il rifiuto indifferenziato è invece sceso del 49%. “Questo vuol dire che portiamo in discarica la metà di quanto facevamo anche solo 4 anni fa. Di questo possiamo ringraziare solo i cuneesi” ha concluso Dalmasso. Sulla filiera del recupero e sul sistema tariffario, di cui chiedeva altre spiegazioni la consigliera Menardi, verrà indetta una commissione consiliare ad hoc.