Tenda – I sindaci della valle Roya, come avevano annunciato già in piena estate, il 1° settembre hanno firmato l’ordinanza comune che vieta il transito sulla RD 6204, cioè la strada del colle di Tenda che porta al mare, dei mezzi pesanti sopra le 19 tonnellate. Il provvedimento stabilisce lo stop ai Tir nel territorio dei comuni di Tenda, La Brigue, Saorge, Fontan e Breil. Unica eccezione: i mezzi di soccorso e i camion cisterna diretti esclusivamente in uno dei cinque comuni. Le motivazioni che hanno indotto a prevedere il divieto: pericolosità, danni alla strada e alle case, traffico eccessivo e inquinamento. “Capisco le preoccupazioni degli autotrasportatori italiani, ma è come se i camion passassero in centro a Limone e Vernante; noi non abbiamo circonvallazioni”, spiega Jean-Pierre Vassallo sindaco di Tenda e presidente del Sivom (Syndacat intercommunal à vocation multiple) Valle Roya. L’ordinanza non è ancora in vigore perché manca la segnaletica e manca dunque il via della Prefettura. “Abbiamo commissionato i pannelli di divieto lunedì scorso, lo stesso giorno in cui abbiamo inviato l’ordinanza al Prefetto delle Alpi Marittime, a Nizza”. L’ordinanza era già stata presa a inizio 2017 da Breil e Fontan, senza però essere applicata. Il Prefetto delle Alpi Marittime Georges-François Leclerc, ravvisando vizi di legittimità, la sottopose all’esame del Tribunale amministrativo di Nizza che la sospese perché assunta solo da due sindaci e non da tutti quelli collegati dalla RD 6204. Gli amministratori della valle transalpini, forse anche per il pressing dei movimenti ambientalisti molto attivi nella Roya, alla fine hanno deciso di scegliere unilateralmente, senza confrontarsi con l’Italia, di bloccare il collegamento internazionale ai mezzi pesanti. Un modo di procedere che, a quanto sembra, continua a non convincere del tutto la Prefettura di Nizza che, dopo aver già rimandato indietro l’ordinanza, la prossima settimana vuole incontrare i cinque sindaci della valle Roya per approfondire la questione. La prospettiva di un divieto definitivo ai tir preoccupa le associazioni di categoria delle aziende cuneesi per le ripercussioni economiche che avrebbe l’obbligo del transito via Savona o valle Tanaro. Per questo Astra Cuneo e Confartigianato Autotrasportatori sollecitano la mediazione da parte del Governo, della Regione Piemonte e della Provincia. In una nota, Astra Cuneo, scrive: “Siamo consapevoli che una mera opposizione non porterà ad alcun risultato. Pertanto l’associazione ha formulato, una proposta capace di bilanciare la necessità delle autorità locali nella limitazione del traffico pesante e la tutela di un’arteria di trasporto fondamentale per le imprese delle province di Cuneo e di Imperia. Nel merito la proposta mirerebbe a consentire il passaggio dei veicoli o insieme di veicoli – a carico o a vuoto e a prescindere dalla massa massima dei mezzi transitanti – appartenenti a imprese aventi la loro sede sociale o un locale tecnico situato nel territorio delle province di Cuneo, Imperia e nei dipartimenti francesi 06 e 83, che assicurino il rifornimento locale, vale a dire giustificato da un carico o da una consegna: nei dipartimenti delle Alpi Marittime (06) e Var (83); sul territorio italiano, nei comuni delle province di Cuneo e Imperia. Il divieto non dovrebbe applicarsi quando è chiuso il Colle della Maddalena”.