Cuneo- Caldo e siccità non sembrano dare tregua. L’estate 2017 si sta rivelando particolarmente critica per gli imprenditori agricoli al pascolo in alta montagna nelle vallate del cuneese. Le prime problematiche si erano evidenziate già a fine luglio, carenza di foraggio, mancanza di pioggia, problemi a mantenere in sicurezza gli animali e ad un mese di distanza la situazione non sembra essere migliorata, anzi, in molti casi le cose sono peggiorate. Per molti allevatori non sembra esserci altra via d’uscita che scendere prima dagli alpeggi, con il rischio però, per chi usufruisce dei premi comunitari legati al pascolo, di incorrere nelle sanzioni in caso di demonticazione anticipata. Dalla Coldiretti è arrivata la richiesta per lo stato di calamità e non solo ma ha chiesto un incontro urgente all’assessore regionale Giorgio Ferreroper adottare le misure più idonee affinché quegli allevatori che siano costretti a lasciare in anticipo gli alpeggi non vengano ulteriormente penalizzati da sanzioni o decadenze per il mancato rispetto dei termini di pascolamento.“Da mesi monitoriamo la situazione, tenendo costantemente aggiornate le Istituzioni. Le condizioni diventano ogni giorno di più insostenibili, sugli alpeggi e sui pascoli, che già avevano visto una minor quantità di neve nella stagione invernale ed una scarsa piovosità in primavera” – commentano Delia Revelli, presidente, e Tino Arosio, direttore di Coldiretti Cuneo -. Per quanto riguarda la nostra Provincia, le zone più colpite sono sicuramente quelle confinanti con la Liguria e, a macchia di leopardo, le valli del Saluzzese. A questi problemi, si aggiunge anche il pericolo di scivolamento degli animali, favorito dal cotico erboso ormai secco. I foraggi per le mandrie sono nettamente ridotti e scarseggia l’acqua per l’abbeveraggio degli animali. A fronte di tale situazione, nei prossimi giorni, non si potrà far altro che anticipare la demonticazione.