Castelmagno -Si completa di un altro tassello la rete di sentieri che porta al santuario di San Magno. Tra metà luglio e agosto, quattro operai forestali della Regione – sezione Valle Grana, sono stati impegnati per ripulire e ripristinare l’antico sentiero che da Narbona si raccorda con il Passo delle Crocette, in disuso dagli anni ’60. Bruno Arneodo, uno degli ultimi testimoni della vita a Narbona, ricorda che ancora nel ’57 l’esercito l’aveva utilizzato scendendo dai campi militari. Il nuovo percorso (difficoltà escursionistica, circa due ore e mezza di cammino) permette di ammirare l’aspro vallone con i suoi caratteristici torrioni e la “Grotta del ghiaccio”, il cosiddetto “Pertus d’la patarassa”, una cavità dove stranamente è sempre presente del ghiaccio, anche nei mesi più caldi dell’anno. La leggenda racconta che in quella grotta visse, tanto tempo fa, una giovane e bella ragazza vestita di soli stracci in segno di umiltà, da lì il nome in occitano di “patarassa” (straccio). Si narra che la fanciulla visse nel triste periodo medioevale dell’Inquisizione e che appartenesse a un gruppo di fuggiaschi che fondò la mitica e bella Arbouna (Narbona). Isolata nella grotta per vivere in completo ritiro spirituale, rifiutò l’amore del comandante dei soldati, che per ripicca infierì sugli abitanti del posto. Sapendo di essere la causa di tutta quella cattiveria, la ragazza pianse talmente tanto da morirne e il buon Dio, colpito dalla purezza e dalla sua sensibilità ghiacciò le sue lacrime a eterna memoria.Il cammino è già percorribile ed entro l’autunno i volontari, che si sono occupati della segnalazione del “Cammino di San Magno”, provvederanno alla segnaletica dell’intero percorso.