Cuneo – La senatrice cuneese Patrizia Manassero si è dimessa dal Senato. La lettera di dimissioni protocollata prima della pausa estiva, il 4 agosto, dopo la votazione del decreto vaccini di cui la Manassero era relatrice, fa seguito agli accordi tra Pd e il sindaco di Cuneo Federico Borgna, che hanno portato alla nomina della senatrice a vice sindaco. La nostra costituzione non riconosce un vincolo di mandato nei confronti degli eletti, dando loro la libertà di fare quanto credono durante il periodo in carica. Questo include anche la possibilità di dimettersi prima della fine del proprio incarico, facendo quindi subentrare il primo dei non eletti. Un parlamentare si può dimettere o per incompatibilità di incarichi (in caso volesse assumere una carica o un impiego incompatibile con la sua carica) o per motivi personali, come nel caso della senatrice cuneese. Nel primo caso il presidente lo comunica all’assemblea, che ne prende atto senza procedere a votazioni. Nel secondo caso invece si mette in atto un processo differente: il parlamentare in questione deve spiegare le proprie motivazioni all’aula, la quale poi voterà sulle dimissioni. Il voto su una persona, da regolamento, deve essere fatto a scrutinio segreto. È prassi che la prima votazione abbia esito negativo, come gesto di cortesia nei confronti del deputato o senatore, ovvero che le dimissioni vengano respinte. Il processo è quindi molto lungo, sia per calendarizzare la votazione, che per poi mettere in piedi la macchina che porta, eventualmente, alla nomina del primo dei non eletti. Pertanto dopo quattro anni e mezzo da parlamentare è probabile che la senatrice rimarrà al suo posto fino al termine del mandato.