Sant’Albano Stura – L’Asl Cn1 il 21 aprile, in ordine agli esiti analitici dei controlli ai pozzi e su acqua distribuita in rete, ha evidenziato una non conformità nel parametro Desetilatrazina. Considerata la necessità e l’urgenza di adottare apposite misure precauzionali a tutela della salute dei cittadini del Comune, L’Asl CN1 ha inviato una nota al sindaco Giorgio Bozzano, a firma del dottor Andrea Dominici, considerando come fatto rilevante la questione, ritenendola “un caso di emergenza sanitaria e di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale”. Il sindaco Giorgio Bozzano, ha emesso di conseguenza un’ordinanza dove invita il gestore Alpiacque a provvedere nel predisporre un piano di emergenza per ristabilire la conformità dell’acqua erogata in attesa dell’installazione di un adeguato impianto di trattamento. Al gestore è richiesto di adottare un piano di monitoraggio che preveda l’incremento della frequenza di analisi in autocontrollo relativo ai parametri di Triazine e loro derivato metaboliti e soprattutto di prevedere nei più brevi tempi possibili un impianto di trattamento adeguato per l’abbattimento del parametro chimico non conforme. “Quello delle Triazine, presenti negli antiparassitari, è un problema annoso col quale ci confrontiamo dagli anni ’80 – ’90 – ha spiegato il dottor Sebastiano Blancato, direttore S.C. Servizio Igiene e Nutrizione CN1 – I metaboliti presenti, invece di sparire stanno andando sempre più in profondità, in pozzi oltre i 100 metri contaminando le falde acquifere. Un tempo eravamo più difesi oggi non più, il fossanese come il saviglianesnel particolare, sono sempre state vittime di queste situazioni. Per quanto ci riguarda abbiamo dato l’allarme, questo valore oggi può non essere così grave ma la popolazione non deve essere esposta così lungamente a tali sostanze presenti nelle acque soprattutto i bambini. L’acqua è un elemento di vita utilizzato per lunghi periodi come recita l’Oms e pertanto deve rimanere sotto i limiti consentiti. Si tratta di senso di responsabilità, in quanto il rischio non è immediato ma l’esposizione lenta potrebbe creare problemi in futuro”. “C’è stato un solo parametro nel valore delle analisi non in regola – rispondono dagli Uffici di Alpiacque – e neppure così tanto fuori dal limite di massima. La situazione non è pericolosa per la salute pubblica. Abbiamo fatto controanalisi sul posto e attendiamo i dati reali ci stiamo comunque organizzando per applicare tra una quindicina di giorni, dei filtri a carboni come abbiamo già fatto a Cavallermaggiore e Cervere dove si era già presentate la problematica. “Nessuno ha mai detto che l’acqua non sia più potabile – dice il sindaco – occorre qualche attenzione in più per renderla più sicura e stiamo provvedendo in tal senso”.