Carrù – Dopo i Minions e i Puffi di matrice totalmente fariglianese, una nuova carica di mini Bue grasso, emblema carrucese, dipinti sulle pietre del fiume Tanaro, hanno invaso il paese. Per le vie del centro di Carrù, davanti all’ingresso del palazzo comunale, della parrocchiale, degli esercizi commerciali, sotto i portici non si poteva ritrarre lo sguardo dalle simpatiche miriadi di testoline che facevano capolino da ogni angolino. Se di primo acchito l’azione poteva essere attribuita all’autore misterioso che per primo ha lanciato l’iniziativa, osservando attentamente si poteva notare subito la differenza nel tratto e la logica che ha animato il posizionamento delle pietre attuato sui siti fariglianesi. “L’idea originale – dice il sindaco Mirco Spinardi – è nata qui da noi per gioco. Un nostro artista locale voleva semplicemente far divertire a titolo gratuito i bambini. Mai più pensavamo di ottenere tutto questo eco mediatico. Non sapevo neppure che a Carrù qualcuno ci avesse imitato”. “In un certo senso – commenta l’artista misterioso che vuole continuare a mantenere l’anonimato – che qualcuno abbia pensato di emularmi mi fa piacere vuol dire che quello che avrebbe dovuto rappresentare solo un mero omaggio dedicato ai più piccini, ha saputo comunicare anche negli adulti qualcosa di bello. In diversi mi hanno già chiesto se anche questo episodio sia da ricondurre a me. No, ne disconosco la paternità, non l’avrei pensato così anche se posso aggiungere che se me lo avessero chiesto avrei volentieri dato la mia disponibilità verso i piccoli carrucesi”. L’artista fariglianese è arrivato a dipingere quasi 200 pietre dalla rabbia perché ignoti continuavano ad impossessarsene. Ad oggi più della metà del totale di queste, risultano essere state rubate. I commercianti locali in segno di solidarietà si sono fatti carico di prendere in consegna i sassi dipinti esponendoli al sicuro nei loro esercizi. “A Farigliano ci stanno portando via tutto – dicono alcuni cittadini fariglianesi riferendosi agli ultimi spiacevoli episodi di cronaca nera – e adesso anche le idee”.