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Giovedì 28 marzo 2024

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Maltempo, le istituzioni impegnate per un territorio ferito

La Guida - Maltempo, le istituzioni impegnate per un territorio ferito

Cuneo – Istituzioni vicine al territorio, soprattutto nelle aree più colpite, per dare risposte e speranze alla popolazione: dopo due giorni che hanno riportato in provincia di Cuneo l’incubo alluvione e riaperto ferite gravissime nel territorio, oggi si lavora per quantificare i danni e per cercare di tornare gradualmente alla normalità, anche se non sarà semplice.Giovedì e venerdì, ancora una volta, la macchina istituzionale si è mossa subito per affrontare l’emergenza: il gran lavoro svolto è stato riconosciuto a tutti i livelli, ma certamente il risultato più efficace è riscontrabile nell’assenza di danni a persone, in provincia di Cuneo. L’esperienza del 1994, con il suo grave tributo di vite (furono 70 i morti, e oltre duemila gli sfollati), è servita per affrontare con forza l’emergenza ed evitare tragedie. Protezione civile, enti locali, forze dell’ordine e Stato, accanto al volontariato e al buon senso dei cittadini, hanno fatto sì che oggi non ci si ritrovi a piangere morti.Oggi è però la giornata della ripartenza, con i primi tentativi di ritorno alla normalità (sfollati che ritornano nelle case, strade che riaprono, spazi pubblici che tornano a vivere) e con una conta dei danni. Due appuntamenti sono certo significativi, oggi. In mattinata, la visita del presidente della Regione Sergio Chiamparino in valle Tanaro (zona per la quale è stato richiesto lo stato di calamità naturale), dopo che ieri il governatore, insieme con l’assessore ad ambiente e Protezione civile Alberto Valmaggia, tecnici e staff, ha accolto il presidente del consiglio Matteo Renzi nella sala operativa della Protezione civile regionale, per ribadire l’importanza di “rimettere in sesto” il Paese anche sotto il profilo del rischio idrogeologico. A mezzogiorno, poi, si riunisce il consiglio provinciale, per fare il punto della situazione e delle ferite inferte alla Granda da questa nuova alluvione, più forte di quella del 1994 per la quantità d’acqua caduta (secondo alcuni calcoli, in un giorno 300 mm ovvero il totale di un anno!) ma per fortuna senza vittime.Certamente la voce del territorio si fa sentire anche in questo contesto: la richiesta di fondi per l’emergenza e la ricostruzione è forte, non potrà rimanere inascoltata. Oltre allo stato di calamità naturale per le zone colpite, la richiesta è di tornare alla vita di prima, con tutte le strutture che sono state danneggiate o distrutte dalla piena dei fiumi. Una ricostruzione che permetta di affrontare meglio, in futuro, i flagelli del meteo.Tra le iniziative che hanno visto coinvolte istituzioni del territorio, poi, nella mattinata di venerdì il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo Giandomenico Genta, insieme con i consiglieri Davide Merlino e Massimo Gula, si è recato a Ceva per verificare la situazione, dopo l’ondata di piena in tutta la zona.
A Ceva l’incontro con alcuni sindaci della valle e la visita all’istituto Baruffi, dove insegnanti e studenti erano già all’opera per ripulire i locali e recuperare, se possibile, le attrezzature colpite dall’acqua.“La Fondazione – fanno sapere dalla Crc – si è resa disponibile per rispondere alle necessità più urgenti: in collaborazione con l’Acqua Sant’Anna di Vinadio, come primo segno di vicinanza alla popolazione colpita dall’alluvione, sarà messo a disposizione un camion di acqua imbottigliata per Ceva e per tutta l’alta valle”.

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